LONDRA (Reuters) - I contratti derivati sul petrolio sono in calo, depressi dai timori di rallentamento economico e dal pessimismo sulle trattative commerciali Usa-Cina, che ha portato a un taglio delle prospettive per la domanda globale di greggio.
Intorno alle 11,30, i futures sul Brent scambiano in ribasso di 48 centesimi, a 58,05 dollari il barile.
Il greggio Usa perde 73 centesimi a 53,77 dollari.
Entrambi i benchmark hanno vistosamente perso terreno la settimana scorsa, con il Brent che ha perso oltre il 5% e il greggio Usa circa il 2%.
Sebbene il terzo trimestre segni tradizionalmente il picco della domanda di petrolio a causa delle ferie estive, la disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina ha indebolito la domanda, penalizzando il mercato.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto venerdì di non essere pronto a un accordo con la Cina, arrivando a mettere in discussione una serie di colloqui commerciali prevista a settembre.
In uno studio diffuso ieri, Goldman Sachs (NYSE:GS) spiegava di non aspettarsi più un accordo commerciale tra le due maggiori economie mondiali prima delle presidenziali Usa del 2020.
Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia (AIE), i segnali di un rallentamento economico hanno determinato una netta flessione della domanda mondiale di greggio sui minimi dalla crisi finanziaria del 2008.
I paesi Opec continuano a tagliare la produzione per smaltire le scorte globali, con i sauditi che stanno riducendo più della quota concordata, ma secondo gli analisti sono necessari ulteriori tagli per sostenere i prezzi a causa di un calo della domanda e della crescita dell'offerta dei paesi non-Opec prevista per il prossimo anno.
"Se i tagli dell'Opec saranno semplicemente estesi fino al 2020, i prezzi scenderanno ulteriormente rispetto ai livelli attuali", scrive Bernstein Energy in una nota.
"Crediamo che l'Opec debba effettuare un ulteriore taglio di un milione di barili al giorno nel 2020 se vuole difendere i prezzi del petrolio a 60 dollari al barile" aggiunge.