LONDRA (Reuters) - L'euro è appesantito dal verdetto della Banca centrale europea sul quantitative easing, più morbido delle attese, e viaggia sui minimi da tre mesi sul dollaro, che riceve supporto dalle indiscrezioni secondo cui Janet Yellen, attuale numero uno Federal Reserve, sarebbe fuori dai giochi per un reincarico, a vantaggio di candidati con un orientamento meno accomodante.
** Ieri il consiglio di politica monetaria ha deciso il prolungamento degli acquisti bond di nove mesi, almeno fino a settembre 2018, sebbene da gennaio il ritmo mensile degli acquisti sarà dimezzato a 30 miliardi dai 60 miliardi attuali.
** Confermata la natura aperta del programma: la Bce continua infatti a riservarsi la possibilità di aumentarne la durata o l'importo qualora fosse necessario.
** Il numero uno Bce Mario Draghi ha inoltre assicurato che gli acquisti -- volti ad assicurare il ritorno dell'inflazione verso il target inferiore ma vicino al 2% -- non saranno interrotti all'improvviso ma l'uscita dal Qe sarà molto graduale. Appaiono a questo punto ridotte le chances di un ritocco verso l'alto dei tassi nel 2018.
** L'approccio cauto adottato dalla Bce nei confronti della riduzione dello stimolo monetario ha schicciato l'euro ai minimi da tre mesi sul dollaro. Intorno alle 9, l'euro cede lo 0,15% a 1,1632 dollari, dopo un tuffo a 1,1617 dollari. Ieri, prima dell'annuncio Bce, si attestava in area 1,1810 dollari.
** Il biglietto verde, in attesa della pubblicazione della stima advanced del Pil del terzo trimestre questo pomeriggio, riceve supporto dal via libera alla Camera Usa di un provvedimento che dovrebbe assicurare lo snellimento dell'iter della riforma fiscale repubblicana, incentrata sulla riduzione delle tasse.
** A sostenere la valuta unica, che guadagna terreno nei confronti delle principali controparti, anche l'indiscrezione dell'esclusione di una riconferma di Yellen alla guida di Federal Reserve, raccolta da Politico da una fonte vicina al presidente Donald Trump.
** Resterebbero quindi in corsa il governatore Fed Jerome Powell e l'economista della Stanford Universioty John Taylor, entrambi con un orientamento meno morbido di Yellen. Un funzionario della Casa Bianca ha tuttavia smentito che sia stata presa una decisione definitiva.