Incrociano le braccia gli addetti alla distribuzione di Torino e Cuneo per “i carichi di lavoro estenuanti”. Amazon (NASDAQ:AMZN) precisa: “Sono fornitori non dipendenti”
Ci siamo quasi, il Black Friday è alle porte. La protesta degli addetti alla distribuzione delle merci, però, mette a rischio le consegne di Amazon, in uno dei giorni in cui il colosso dell’e-commerce riceve più ordini. Lo sciopero riguarda gli addetti alla distribuzione delle merci collegati ai poli di smistamento di Brandizzo (Torino) e Marene (Cuneo). La protesta non coinvolge, invece, il centro principale di Torrazza Piemonte.
LA PRECISAZIONE DI AMAZON
Lo sciopero interessa i dipendenti delle aziende che si occupano della consegna dei pacchi e non quelli della società. Lo fa sapere Amazon che in una nota precisa: “Per le consegne ai clienti – spiega l’azienda – Amazon si avvale di piccole e medie imprese specializzate. Amazon richiede che tutti i fornitori di servizi di consegna rispettino il Codice di Condotta dei Fornitori Amazon, e garantiscano che gli autisti ricevano compensi adeguati, siano trattati con rispetto, si attengano a tutte le normative vigenti e al codice della strada, e guidino in modo sicuro. Amazon effettua verifiche su qualsiasi segnalazione di non conformità. Il numero di pacchi da consegnare è assegnato ai fornitori di servizi di consegna in maniera appropriata e si basa sulla densità dell’area in cui devono essere effettuate le consegne, sulle ore di lavoro, sulla distanza che devono percorrere. Amazon assegna le rotte ai fornitori di servizi di consegna che poi le assegnano ai loro autisti sulla base della loro disponibilità”...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge