Di Alessandro Albano
Investing.com - I mercati puntano ad uno stop a breve sui rialzi dei tassi dei Bce, ma i policymaker di Francoforte non sono molto d'accordo.
Robert Holzmann, membro del Consiglio direttivo della Bce, ha dichiarato ad un emittente austriaca che un altro aumento di mezzo punto percentuale "è ancora sulla carta" nonostante le turbolenze bancarie che però "non dovrebbero peggiorare".
Pur riconoscendo che avere un effetto paragonabile a quello dei rialzi dei tassi d'interesse, frenando il credito, Holzmann ha affermato che la "sensazione sarebbe quella di mantenere la rotta", mentre riguardo all'aumento del greggio dovuto alla decisione dell'OPEC+ di ridurre l'offerta di 1,16 milioni di barili al giorno, secondo il banchiere "non ci sarà un grande impatto sul percorso futuro".
"Per il momento è tornato un po' di ottimismo, ma c'è ancora di incertezza", ha aggiunto Holzmann. "Se le cose a maggio non peggioreranno, possiamo permetterci altri 50 punti base, e in particolare, se non emerge un accordo sociale per temperare l'inflazione, dovremo fare di più per produrla".
Dopo la stretta monetaria più aggressiva della breve storia della banca europea, che ha portato ad un rialzo dei tassi di 350 pb, sono contrastanti le voci che arrivano dal board di Francoforte e che divergono dalle affermazioni di Holzmann.
Il lituano Gediminas Simkus ha fatto sapere lunedì che "la maggior parte degli aumenti dei tassi è terminata", facendo eco al numero uno della Banca di Francia Francois Villeroy de Galhau, e al presidente della banca greca Yannis Stournaras secondo il quale "siamo vicini alla fine".
Per gli investitori il traguardo è molto vicino: secondo i dati Bloomberg, i mercati monetari stanno scommettendo su un picco del tasso di deposito del 3,5% dal 3% attuale con un aumento di circa 25 punti base nella riunione di maggio.
L'ultima lettura dell'inflazione dell'Eurozona ha mostrato un calo dell'IPC generale sotto il 7% a marzo, ma un aumento della componente core rispetto al mese precedente.