FRANCOFORTE (Reuters) - Sicuramente la Banca centrale europea manterrà invariata la propria politica monetaria nella riunione di oggi, ma è possibile che riconosca che l'inflazione potrebbe rimanere alta più a lungo del previsto - cosa che alcuni potrebbero interpretare come un segnale di un'uscita più rapida dalle misure di stimolo.
Avendo esteso le misure di sostegno a dicembre, qualsiasi cambiamento di politica monetaria adesso sarebbe prematuro. Eppure l'inflazione sta continuando a superare le previsioni della Bce, esercitando pressioni sui responsabili della politica monetaria affinché correggano la loro narrativa sempre più contestata secondo cui la rapida crescita dei prezzi è solo temporanea.
La banca centrale sostiene che l'inflazione diminuirà presto senza il suo intervento e che le pressioni sui prezzi a lungo termine sono in realtà troppo deboli, il che significa che è ancora necessario sostenere l'inflazione che ha mancato l'obiettivo del 2% della Bce per gran parte dell'ultimo decennio.
Questo punto di vista è messo in discussione da investitori e diversi responsabili di politica monetaria, e l'inflazione al 5,1% di gennaio, la più alta di sempre per la zona euro, non fa che aumentare le pressioni affinché la presidente della Bce Christine Lagarde ne riconosca i crescenti rischi.
"Le speranze della Bce per un rapido calo del tasso di inflazione stanno svanendo", ha detto l'economista di Commerzbank (DE:CBKG) Christoph Weil. "Sta aumentando la pressione sulla banca centrale affinché abbandoni la sua politica monetaria ultra accomodante già nel 2022".
L'inflazione è prevista appena al di sotto dell'obiettivo del 2% della Bce nel 2023 e nel 2024, il che significa che anche un piccolo aumento nel percorso dell'inflazione potrebbe portare la crescita dei prezzi a centrare l'obiettivo, riducendo la necessità di stimoli.
Ma cambiare la prospettiva dell'inflazione è un processo complicato e potenzialmente rischioso.
Nonostante l'insistenza della Bce sul fatto che qualsiasi variazione dei tassi di interesse quest'anno sia molto improbabile, i mercati scettici stanno già incorporando nei prezzi aumenti di 28 punti base nel 2022, con la prima mossa prevista a luglio.
Se Lagarde dovesse ammettere che la Bce ha sottovalutato le pressioni sui prezzi, i mercati potrebbero accelerare le scommesse sul rialzo dei tassi, inasprendo le condizioni di finanziamento e annullando lo stesso stimolo che la banca centrale intende fornire.
(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Roma Antonella Cinelli, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)