Di Geoffrey Smith e Alessandro Albano
Investing.com - L'universo cripto tira il fiato dopo il crollo di mercoledì, con le maggiori divise che tentano la ripresa. Ancora negative le indicazioni da Wall Street, con le richieste settimanali di disoccupazione in arrivo nel pomeriggio. In Europa, l'azionario scambia in positivo, con Piazza Affari che guarda alle mosse del governo Draghi sulle fusioni bancarie. Sul fronte greggio, i prezzi risentono delle trattative con l'Iran, che potrebbero aumentare l'offerta sull'oro nero. Questi i market mover di giovedì:
1. Cripto in lenta risalita
Si fermano le vendite sulle divise digitali, senza nuovi "trigger" come l'intervento della PBoC di mercoledì. Bitcoin torna sopra i $40 mila e, secondo diversi analisti, "tornerà al di sopra della sua media mobile a 200 giorni". In rialzo anche Ethereum e Dogecoin.
La disfatta di mercoledì ha raggiunto il picco in avvio di Wall Street, con varie piattaforme di scambio cripto che hanno faticato a elaborare gli ordini di vendita. Coinbase (NASDAQ:COIN), l'exchange di criptovalute quotatasi a metà aprile, sale nel premarket dopo aver perso il 6% toccando a i minimi storici mercoledì.
2. In arrivo i sussidi di disoccupazione
In un mercato ancora innervosito dai verbali della Federal Reserve, il dato sui sussidi delle 14:30 CEST darà maggiori indicazioni sull'occupazione e servirà alla Federal per monitorare il mercato del lavoro, con il target della banca che resta la massima occupazione.
I verbali della riunione di aprile hanno mostrato che il FOMC si sta avvicinando alla discussione di una riduzione degli acquisti di obbligazioni. Per molti analisti, tuttavia, il tapering "è ancora improbabile prima della fine dell'anno, ma il cambiamento di tono nella discussioni è sicuramente degno di nota".
Il consenso di Investing si aspetta che le richieste iniziali di sussidi scendano a un nuovo minimo post-pandemia di 450.000, dai 473.000 della scorsa settimana. Se confermato, potrebbe attenuare lo shock dei dati di aprile sulle buste paga non agricole. Sempre alle 14:30, la Philadelphia Federal Reserve pubblicherà l'indagine mensile sulle condizioni del business.
3. WS verso avvio in ribasso
Con la Federal Reserve che pensa alla chiusura del rubinetto monetario, i futures Dow Jones sono in ribasso di 155 punti, i futures S&P 500 segnano -14 punti, mentre i contratti futuri sul Nasdaq indicano -37 punti,.
Tra i titoli, focus su Cisco (NASDAQ:CSCO), crollato nell'after hours du mercoledì dopo aver previsto interruzioni dalla carenza globale di chip, e Ford Motor Company (NYSE:F), che ha affermato che interromperà nuovamente la produzione dei modelli più redditizi a giugno a causa dello stesso problema.
4. Eurolistini positivi, bene i bancari
Azionario europeo in crescita dopo uno dei peggiori sell-off dell'anno, con trimestrali solide e discussioni in corso su fusioni nel settore dei semiconduttori che aiutano gli investitori a non soffermarsi sui timori per l'inflazione. Il Dax guadagna lo 0,24%, il Cac il +0,22%, mentre il Londra avanza del +0,42%.
Il Mib raccoglie lo 0,33% con un comparto bancario contrastato. UniCredit (MI:CRDI) sale con Credit Suisse (SIX:CSGN) che ha rivisto al rialzo il target price a 12,5 da 11,8 euro. Bene anche Fineco (MI:FBK) (+1,7%), mentre in controtendenza ritracciano Bpm (MI:BAMI) (-2,25%) e Bper (MI:EMII) (-1,17%). Lo spread tra il titolo italiano e quello tedesco a dieci si attesta sui 116 punti base .
Secondo una bozza vista da Reuters, il governo Draghi ha eliminato dal decreto Sostegni bis, che sarà approvato oggi, la discussa misura sull'innalzamento del tetto per gli incentivi fiscali per le fusioni bancarie ma ha concesso più tempo alle banche per organizzare potenziali operazioni.
5. Greggio in calo, focus su Iran
I prezzi del greggio si avviano alla terza seduta in rosso, dopo che fonti diplomatiche hanno rivelato che ci sono stati progressi verso un accordo per l'eliminazione delle sanzioni contro l'Iran, il che andrebbe ad aumentare le scorte di greggio. Verso le 14:00 CEST, il Brent è in calo dell'1,25% a quota $65,83 a barile, mentre il greggio WTI perde l'1% a 62,66 dollari.
Per le nuove indiscrezioni, Stati europei, Usa e Iran hanno fatto progressi nelle trattative sul programma nucleare di Teheran che potrebbero portare all'eliminazione delle sanzioni sul petrolio iraniano.
Non bastano le scorte di greggio Usa, aumentate di 1,3 milioni di barili la scorsa settimana, contro le attese di un aumento di 1,6 milioni di barili. Secondo la svizzera UBS (SIX:UBSG), le scorte caleranno ai livelli pre-pandemia entro metà anno, con un prezzo di $75a barile nella seconda metà 2021.