Ricevi uno sconto del 40%
👀 👁 🧿 Tutti gli occhi sono puntati su Biogen, in rialzo del +4,56% dopo la pubblicazione degli utili.
La nostra AI l'ha scelta nel marzo 2024. Quali saranno i prossimi titoli in rialzo?
Trova subito azioni

Divieto di vendita di pellicce nell'Ue: l'industria europea è in pericolo?

Pubblicato 12.10.2023, 12:46
Aggiornato 12.10.2023, 13:05
© Reuters.  Divieto di vendita di pellicce nell'Ue: l'industria europea è in pericolo?

L'iniziativa dei cittadini europei Fur Free Europe chiede di vietare l'allevamento e la vendita di pellicce in tutta l'Unione Europea.

L'iniziativa ha raccolto oltre 1,5 milioni di firme in 18 Stati membri e sarà presentata giovedì al Parlamento europeo dalle commissioni per il Mercato interno e la protezione dei consumatori (Imco) e per l'agricoltura e lo sviluppo rurale.

Un divieto quasi totale delle pellicce nell'Ue farebbe chiudere migliaia di allevamenti e costringerebbe molti produttori di abbigliamento a passare a collezioni senza pelliccia o con pelliccia sintetica.

Sebbene la petizione rappresenti uno sviluppo positivo per il benessere degli animali, alcuni esprimono preoccupazione per il suo possibile impatto economico, dato che l'Ue detiene una posizione significativa sul mercato globale delle pellicce.

Questi timori sono fondati?

Secondo diverse organizzazioni animaliste, nel 2021 le esportazioni di pellicce dell'Ue hanno rappresentato 107,8 milioni di euro.

L'industria rappresenta circa 100.000 posti di lavoro, distribuiti tra allevamento, produzione e vendita di prodotti di pellicceria.

Ma la produzione di pellicce nell'Ue è già in forte calo: sinora, 14 Stati membri hanno vietato l'allevamento di animali da pelliccia e molti hanno implementato leggi severe per garantire il benessere degli animali, rallentando di fatto la produzione di pellicce.

L'industria è destinata a scomparire?

Secondo The Fur Free Alliance, la produzione di pellicce di visone rappresentava 18 milioni di pellicce nel 2020 nell'Ue, mentre l'anno scorso è scesa a 7,5 milioni.

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

Lo stesso vale per la pelliccia di volpe, con 700.000 pellicce prodotte nel 2022, rispetto agli 1,2 milioni del 2020.

La diminuzione della domanda è attribuita alla campagna di sensibilizzazione dei gruppi animalisti, unita all'effetto della pandemia che ha aumentato la diffidenza verso la trasmissione di malattie da animale a uomo.

La Danimarca, un grande produttore di pellicce di visone dell'Ue, ha deciso di uccidere circa 15 milioni di animali per prevenire la trasmissione delle varianti del coronavirus.

Gli attivisti per i diritti degli animali possono stare tranquilli: l'industria europea delle pellicce non è l'unica in declino.

Anche la Cina, il principale produttore di pellicce al mondo, e il Canada, la cui produzione di pellicce è radicata nelle tradizioni del Paese, hanno visto le loro industrie ridursi rapidamente negli ultimi anni.

Dopo l'introduzione della petizione che vieta le pellicce giovedì, i membri del Parlamento europeo discuteranno il divieto il 19 ottobre, prendendo in considerazione sia le conseguenze per l'industria europea delle pellicce sia il benessere degli animali.

Ultimi commenti

L'industria delle pellicce sarebbe dovuta scomparire già da molto tempo, Chi compra oggi le pellicce? solo qualche russa.
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.