Il focus sull’inflazione da parte delle Fed per Western Asset (affiliata Legg Mason) riduce la probabilità di un rialzo dei tassi: possibili ulteriori tagli, se il carovita USA permanesse ben al di sotto del 2%
L’anno scorso sono state avanzate diverse possibili spiegazioni per i tre tagli consecutivi dei tassi da parte della Fed, ma il legame con l’inflazione è diventato sempre più evidente nel corso dell’anno. Tiene a sottolinearlo John Bellows, Portfolio Manager di Western Asset, affiliata Legg Mason, che, inoltre, segnala come la banca centrale statunitense, sempre nel corso del 2019, abbia dimostrato quanto sia disposta a usare le leve di politica monetaria per sostenere il suo obiettivo di inflazione.
UN SIGNIFICATIVO E PERSISTENTE AUMENTO DELL’INFLAZIONE
“Tutto questo implica che non si possa escludere un ulteriore allentamento della politica monetaria, evenienza che avrebbe alte probabilità di materializzarsi qualora i prezzi al consumo negli USA non aumentassero secondo le aspettative della Fed”, specifica Bellows. Il quale, a questo proposito, ricorda che, nelle sue due ultime conferenze stampa, il presidente della banca centrale USA Powell ha precisato che, per rialzare i tassi, dovrebbe osservare “un significativo e persistente aumento dell’inflazione”...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge