Gli esperti di Morgan Stanley (NYSE:MS) IM raccontano come sono stati protetti gli investimenti azionari in occasione della crisi causata dal coronavirus grazie ad una strategia attiva di gestione della volatilità
I tracolli fanno notizia e vanno in prima pagina, mentre raramente si parla delle strategie resilienti che riescono a conseguire risultati eccellenti nella gestione della volatilità, generando rendimenti robusti e competitivi. Eppure, saper gestire la volatilità è fondamentale per sopravvivere a brusche correzioni dei mercati, come quella sperimentata con la crisi generata dal COVID-19. La maggior parte dei gestori utilizza infatti un benchmark per valutare il rendimento, ma sono in pochi a tener conto in modo esplicito del grado di rischio cui il portafoglio è stato esposto. Il team Global Balanced Risk Control di Morgan Stanley Investment Management è tra questi: il processo di investimento parte infatti proprio dal rischio, specificando una fascia di volatilità-obiettivo a seconda delle preferenze del cliente (ad esempio del 4-10%) e mantenendo il rischio all’interno dell’intervallo identificato.
DIVERSIFICARE PER GESTIRE IL RISCHIO
Andrew Harmstone (Managing Director) e Laura Biancato (Vice President), tra i responsabili del team Global Balanced Risk Control (GBaR) di Morgan Stanley Investment Management, spiegano che la volatilità è comunemente correlata negativamente ai rendimenti azionari, e che per questo è logico investire in attività meno rischiose quando è elevata o in aumento e in attività più rischiose quando è bassa o in calo. I portafogli multi-asset gestiti dal team detengono un mix di azioni, obbligazioni, titoli legati alle materie prime e liquidità: la possibilità di diversificare in modo flessibile tra le diverse classi è essenziale per la gestione del rischio...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge