Il debito pubblico è alle stelle ma grazie ai tassi ai minimi resta sostenibile. Tra i bond, centrali nell’asset allocation, la gestione attiva cerca valore tra i titoli subordinati finanziari e nei green bond
RAPPORTO INTERESSI/DEBITO ALL’INTERNO DEGLI INTERVALLI STORICI
La combinazione negativa di una previsione di contrazione del PIL di quest’anno di poco più del 3% a livello mondiale e di disavanzi di bilancio (in percentuale del PIL) del 10,7% nei mercati sviluppati, proietta il rapporto debito/PIL a livelli record. L’FMI stima che tale rapporto nell’Eurozona aumenterà quest’anno dall’84% al 97%, e negli Stati Uniti dal 109% al 131%, mentre nei mercati emergenti la previsione è di un aumento dal 53% al 62%. È sostenibile tutto questo debito pubblico? Felipe Villarroel, Portfolio Manager di TwentyFour Asset Management (gruppo Vontobel) parte dalla constatazione che la maggior parte dei paesi registrerà un deterioramento dell’indebitamento e questo, dal punto di vista dei mercati finanziari, non è aspetto secondario dal momento che è molto più facile per gli investitori attaccare un anello debole, un singolo paese con specifiche criticità. “L’intenzione di emissione comune di debito pubblico nell’Eurozona si propone di evitare che ciò si ripeta. In parallelo i disavanzi delle partite correnti si sono ridotti in modo significativo, le banche sono fortemente capitalizzate e la Bce acquista ogni mese miliardi di euro di debito pubblico dell’Eurozona”, ricorda nell’articolo “Debito pubblico alle stelle ma sostenibile con i tassi ai minimi”. Secondo Villarroel, nonostante i carichi di debito siano i più elevati della storia moderna, i tassi d’interesse sono molto più bassi di un tempo, e questo consente di mantenere all’interno degli intervalli storici il rapporto interessi/debito.
STRUMENTI A BASSA VOLATILITÀ
Gli investitori si chiedono quale sia il ruolo dell’obbligazionario in un ambiente globale caratterizzato da tassi d’interesse scesi così in basso e i bilanci pubblici ampliati in modo così significativo per stimolare le economie. Goldman Sachs Asset Management, nell’articolo “Goldman Sachs: “Le obbligazioni restano centrali nell’allocazione strategica” va alla ricerca di una risposta nel comportamento dell’obbligazionario core nelle fasi di crisi. L’obbligazionario core si riferisce a strumenti a bassa volatilità, ad esempio l’investment grade, destinati alla gestione del rischio, detenuti sia da istituzionali che da investitori individuali. La caratteristica di “investimenti sicuri” li distingue dagli strumenti ‘satelliti’ con maggiore volatilità, come gli high yield. Gli esperti di Goldman Sachs AM non vedono nel prossimo futuro i tassi d’interesse risalire ai livelli dell’ultimo decennio o di 20 anni fa, ma pensano che l’obbligazionario core manterrà il suo ruolo di strumento strategico chiave per la gestione del rischio, compensando l’andamento degli attivi più volatili durante le crisi, una proprietà che non sembra essere correlata al livello iniziale dei tassi d’interesse...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge