Mihai Florian (BlueBay Asset Management) suggerisce di combinare esposizioni nel credito di qualità elevata con buone performance con titoli sotto stress con prezzi al di sotto del tasso di recupero intrinseco
Se si analizzano oggi le condizioni del settore obbligazionario societario si nota come sia diverso rispetto alla crisi del 2008-09, quando il sistema finanziario era eccessivamente indebitato e si è trovato disconnesso da varie fonti di finanziamento. Se tuttavia di mettono a confronto la situazione dei mercati sviluppati rispetto a quella relativa agli emergenti affiorano differenze di rilievo.
MERCATI SVILUPPATI VS MERCATI EMERGENTI
Nei mercati sviluppati, grazie al corretto funzionamento del settore bancario e agli aiuti alle aziende tramite stimoli fiscali e programmi di acquisto delle banche centrali, la liquidità è abbondante. Inoltre, vi è un’ampia disponibilità di riserve di capitale sul mercato, pronte per essere investite in opportunità stressed-distressed o derivanti da distorsioni dei prezzi. Nei mercati emergenti, invece, le società trovano maggiori difficoltà a raccogliere capitale, anche per via dell’elevata dipendenza dai finanziamenti bancari e la mancanza di altre fonti di capitale in grado di assorbire l’offerta in eccesso. Per contro, la maggior parte delle imprese emergenti evidenzia un tasso di leva inferiore a 3x, mentre per quelle sviluppate è pari a 5-6x. Un divario che diventa ancora più evidente se si prende in considerazione il segmento del credito illiquido...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge