I paesi emergenti hanno espresso risposte più efficaci al Covid-19 con minori danni economici e maggiori potenzialità di ripresa per il 2021. Ecco l’analisi del Team Investimenti di Fineco Asset management
Un dollaro USA stabile o debole e una forte crescita dei mercati emergenti rispetto ai mercati sviluppati. Sono i due fattori chiave a lungo termine che si stanno allineando per sostenere i rendimenti dei paesi in via di sviluppo. “Non va dimenticato che i paesi con il peso maggiore negli indici azionari dei mercati emergenti, ovvero Cina, Taiwan e Corea del Sud, hanno evidenziato alcune delle risposte più efficaci al virus con significativi minori danni economici e maggiori potenzialità di ripresa per il 2021” puntualizza il Team Investimenti di Fineco Asset management.
CRESCITA 2021 E 2022 AL 5,1% PER I MERCATI EMERGENTI
Al contrario, i Paesi occidentali continuano a lottare con la pandemia e stanno affrontando l’inizio del 2021 con una terza ondata di casi, restrizioni più severe e complessi piani di vaccinazioni anti Covid-19. Le previsioni parlano di una contrazione dell’economia del 5,2% per i Paesi sviluppati a fronte di un calo limitato al -0,7% per le economie emergenti. “Secondo l’FMI, questo differenziale è destinato a continuare, con una crescita prevista del 5,1% per i mercati emergenti sia nel 2021 che nel 2022 e, rispettivamente, del 4,0% e del 3,2% nei mercati sviluppati, nell’ipotesi di un’ampia diffusione dei vaccini nei prossimi sei mesi” specifica il Team...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge