Alliance Bernstein vede interessanti opportunità per gli investitori dell’area euro nelle obbligazioni USA che possono fornire importanti benefici di diversificazione adottando una strategia bilanciata
Le economie mondiali si preparano al 2019 dopo aver sostenuto numerose sfide, dalla guerra dei dazi fino alla de-globalizzazione: le previsioni di crescita tendono al ribasso, e i mercati finanziari potrebbero essere vicini a un punto di svolta. Alliance Berstein si aspetta una crescita globale di appena il 2,2% l’anno prossimo, la più bassa da 10 anni. Insomma, non ancora recessione ma un andamento molto debole che potrebbe aumentare la vulnerabilità a shock negativi. La grande casa d’investimento americana non crede che la semplice riduzione dei tassi basterà ad invertire il rallentamento e resta cauta sulla possibilità che una politica monetaria straordinariamente efficace, un imponente stimolo fiscale globale e la fine della guerra dei dazi, siano in arrivo per invertire la tendenza.
LA GUERRA COMMERCIALE È LA MANIFESTAZIONE DI DUE TREND SECOLARI
Una cautela basata sulla convinzione che la guerra commerciale sia espressione di due trend secolari, il populismo e il conflitto geopolitico tra Cina e Occidente, non facilmente risolvibili a colpi di tweet. Alliance Bernstein dubita inoltre che una politica fiscale pro-crescita e pro-inflazione, anche se adottata a livello globale, sarà sufficientemente rapida o ampia da incidere sulla crescita già nel 2020. A questo punto Darren Williams, Director Global Economic Research, e Scott DiMaggio, Director Global Fixed Income, di Alliance Bernstein, si chiedono: esiste ancora il sogno americano per gli investitori europei?..
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge