Paolo Mauri Brusa di Gam analizza le prospettive del recente rally azionario cinese, fra i più intensi degli ultimi anni, e le differenze con l’analogo rialzo del 2015
Di recente una serie di articoli sui media governativi cinesi avevano suggerito il possibile arrivo di un bull market sul mercato azionario del Dragone, e poco dopo la fiammata si è davvero materializzata. “La la classica profezia che si autoavvera”, commenta Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di Gam (Italia) Sgr, secondo cui “il parallelismo con l’estate del 2015 è subito tornato alla mente di molti investitori”.
VERIFICARE LA SOSTENIBILITÀ DEL MOVIMENTO
Anche allora le autorità di Pechino, attraverso media e giornali, avevano caldeggiato e “agevolato” l’ascesa dei mercati, salvo poi dover assistere al crollo rovinoso del mese di agosto, osserva Brusa. “Secondo alcuni economisti, il +15% messo a segno in poche sedute di Borsa dall’indice di Shanghai non ha grandi giustificazioni economiche, almeno per ora. La moral suasion del governo di Pechino ha avuto quindi un ruolo decisivo ma serve attenzione, occorre verificare la sostenibilità di questo movimento nel medio termine”...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge