La Banca centrale europea (BCE) ha mantenuto invariati i tassi di interesse in una riunione cruciale ad Atene dopo 15 anni, segnando la fine di una serie di dieci rialzi consecutivi. Dal luglio 2022, la BCE ha aumentato i tassi di 4,5 punti percentuali per contrastare l'inflazione. Tuttavia, poiché gli elevati costi di finanziamento hanno iniziato ad avere un impatto sull'economia e le pressioni inflazionistiche hanno iniziato ad attenuarsi, il mese scorso la BCE ha accennato a una pausa. Questo sviluppo ha portato gli operatori di mercato ad anticipare la fine dei rialzi dei tassi e a prevedere un taglio dei tassi come prossimo passo della BCE.
Questa decisione rafforza la prospettiva che le principali banche centrali mondiali, tra cui la Federal Reserve statunitense, abbiano concluso la loro fase di inasprimento delle politiche, ponendo fine ai rialzi sincronizzati dei tassi. Questo spostamento ha riorientato l'attenzione del mercato sulla durata del mantenimento di questi tassi elevati. Gli investitori prevedono ora un taglio dei tassi già a giugno.
Il conflitto in corso in Medio Oriente e il conseguente aumento dei costi energetici potrebbero mantenere la pressione inflazionistica anche quando la crescita rallenta, portando potenzialmente alla stagflazione, una fase dannosa in cui l'inflazione rimane elevata mentre la crescita ristagna. Le prospettive economiche stanno diventando sempre più incerte e ciò rappresenta una minaccia per un "atterraggio morbido".
Il tasso di deposito della BCE continua a raggiungere il livello record del 4%, con il tasso principale al 4,5%. Gli osservatori del mercato attendono con impazienza la prossima conferenza stampa del Presidente della BCE Christine Lagarde, che potrebbe parlare di potenziali riduzioni anticipate delle partecipazioni obbligazionarie nell'ambito del Programma di acquisto di emergenza per le pandemie (PEPP) della banca, pari a 1.700 miliardi di euro (1.800 miliardi di dollari). Questi reinvestimenti, impegnati fino al 2024, rappresentano la "prima linea di difesa" della BCE per le economie vulnerabili della zona euro contro la volatilità ingiustificata dei mercati.
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