Anthony Kettle (BlueBay Asset Management) analizza il debito emergente nella ripresa post-crisi e vede al momento Asia, e in particolare la Cina, e il Brasile in vantaggio su tutti gli altri
L’autunno potrebbe portare una nuova ondata di incertezze sui mercati finanziari con, a cascata, un aumento della volatilità negli asset rischiosi, ovvero azioni, obbligazioni societarie e debito emergente. Tra i maggiori timori figurano le elezioni USA, la possibile rimozione dei sussidi alle famiglie e alle imprese e una seconda ondata di coronavirus. “È tuttavia difficile che possano essere raggiunti i livelli di volatilità toccati a marzo di quest’anno, dal momento che molti Paesi hanno adottato le misure necessarie per contrastare gli effetti del coronavirus e supportare il settore corporate: l’opzione più probabile sembra infatti consistere in restrizioni locali specifiche” fa sapere Anthony Kettle, Senior Portfolio Manager, Emerging Markets, BlueBay Asset Management.
TRA I SETTORI PIÙ ESPOSTI AL RISCHIO DEFAULT QUELLO DEI TRASPORTI
L’esperto, pur aspettandosi un sensibile rimbalzo dell’attività, ritiene che l’economia globale alla fine di quest’anno possa comunque restare su livelli ancora significativamente inferiori rispetto a quelli di fine 2019. “Resta il fatto che è sorprendente la rapidità della ripresa in molti mercati emergenti, nonostante il duro impatto della crisi. Dopo lo scoppio della pandemia e la correzione nei prezzi del petrolio abbiamo aumentato dal 2% al 4% le nostre stime sui tassi di default. Numeri che comunque restano ben al di sotto di quelli prezzati dal mercato, dal momento che gli attuali spread incorporano tassi di default a doppia cifra” spiega Kettle. Secondo il quale il settore dei trasporti (in particolare le linee aeree) è il più a rischio mentre alcune utility potrebbero soffrire a causa dell’eccessivo indebitamento...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge