Per Andreas Billmeier di Western Asset (affiliata Legg Mason) la decisione della BCE di aumentare e allungare i tempi del PEPP è frutto delle previsioni di inflazione e degli sviluppi fiscali nelle economie europee
Le decisioni annunciate ieri dalla BCE si sono rivelate superiori a quanto il mercato si aspettasse ed hanno sorpreso gli operatori, come dimostra l’andamento degli spread (differenziali di rendimento) tra i titoli dei paesi periferici e il Bund tedesco, rassicurati per quanto riguarda i prossimi mesi. In concreto il Consiglio direttivo della BCE ha ampliato di 600 miliardi di euro il piano pandemico di acquisto di titoli (il PEPP), allungandone la durata di sei mesi fino almeno a fine giugno 2021: ha inoltre assunto l’impegno a non invertirne gli effetti fino almeno a fine 2022.
IL TASSO DI ACQUISTI DI GOVERNATIVI RESTERÀ QUASI IMMUTATO
“La doppia combinazione di un’estensione e di un allungamento del PEPP implica che nel 2021 il tasso di acquisti di titoli governativi resterà quasi immutato: la quantità di debito assorbita dalla BCE nei prossimi 18 mesi dovrebbe restare sostanzialmente identica” spiega Andreas Billmeier, Sovereign Research Analyst di Western Asset (affiliata Legg Mason)...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge