Secondo gli esperti di Euromobiliare Sgr il deterioramento del mix tra tassi reali e aspettative di inflazione negli USA causa una dinamica poco favorevole non soltanto alle attività di rischio, ma ai mercati finanziari in generale
La fase di presa di profitto avviata a inizio mese la scorsa settimana ha assunto i connotati di una correzione generalizzata. Un movimento al ribasso che ha riguardato sia l’azionario che il credito e il segmento delle materie prime. Nell’equity, in particolare, l’indice S&P 500 (che nelle prime tre settimane di settembre aveva lasciato sul parterre il 6,2%) è arretrato nello 0,6% mentre l’MSCI world ha perso oltre un punto percentuale, l’MSCI emerging market il 3,5% e l’Eurostoxx 50 il 4,4%. In ambito obbligazionario, invece, se le obbligazioni societarie investment grade hanno limitato il calo allo 0,2%, gli high yield e il debito sovrano emergente hanno subito un consistente allargamento degli spread traducendosi in perdite degli indici di riferimento superiori all’1,5%.
NON SI TRATTA DI UN GENUINO ‘RISK OFF’
“Non è appropriato definire questa correzione un genuino ‘risk-off’ visti il calo dell’oro di circa il 5% nelle ultime 5 sedute, e la debolezza dello yen contro dollaro. Questi asset, che normalmente proteggono i portafogli in contesti di maggiore volatilità, non hanno adempiuto alla loro funzione” fanno sapere gli esperti di Euromobiliare Sgr...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge