Nel 2024 servirà cautela perché lo scenario fa presupporre un soft landing da parte delle banche centrali ma potrebbero esserci delle sorprese. Le azioni Usa sono costose, meglio puntare su quelle svizzere e giapponesi
L’economia globale potrebbe rallentare, ma rimane abbastanza resiliente da evitare un hard landing. L’inflazione è in calo in tutto il mondo, ma non mancano le incognite. Secondo la Strategy unit di Pictet Asset Management, nelle ultime settimane del 2023, le aspettative per uno scenario ottimale, il cosiddetto “Goldilocks”, hanno dato luogo a un forte trade reflazionistico sui mercati. “Abbiamo motivi per essere cauti, non da ultimo perché sembra che gli investitori stiano correndo troppo in un momento in cui le dinamiche di mercato di fine anno potrebbero distorcere i prezzi. Ecco perché preferiamo essere in linea con il benchmark nella nostra asset allocation, declassando le obbligazioni a neutrali e promuovendo a neutrale la liquidità. Rimaniamo neutrali anche sulle azioni”, dice il team di Pictet AM.
STATI UNITI VERSO LA RECESSIONE
Secondo la Strategy unit di Pictet Asset Management, è improbabile che gli Stati Uniti riacquistino presto la leadership nella crescita tra le economie sviluppate, in quanto i settori manifatturiero e immobiliare hanno subito un rallentamento, così come i consumi statunitensi nei servizi. In questo contesto, la Fed potrebbe tagliare i tassi tre o quattro volte quest’anno, uno scenario molto meno accomodante di quanto prezzato dal mercato obbligazionario. Tuttavia, le aspettative del mercato di un allentamento fino a 150 punti base, il doppio di quanto segnalato nell’ultimo meeting della Fed, appaiono eccessive...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge