La sfida alle numerose questioni ambientali urgenti messe in evidenza dalla pandemia richiede per Stephen Freedman (Pictet Asset Management) l’impegno di tutti: governi, imprese e singoli individui
Tra le ricadute positive delle misure adottate per contenere il coronavirus, si registra la drastica riduzione dell’impronta ecologica dell’umanità. Secondo le stime della Global Footprint Network (GFN), l’impronta di carbonio globale è diminuita di quasi il 15% rispetto allo scorso anno, quella relativa ai prodotti forestali di oltre l’8%. La GFN è un’organizzazione di ricerca senza scopo di lucro che calcola ogni, anno sin dagli anni ’70, l’Earth Overshoot Day, il giorno in cui l’umanità avrà esaurito le risorse naturali disponibili per l’intero anno.
QUEST’ANNO L’EARTH OVERSHOOT DAY CADE IL 22 AGOSTO
Quest’anno ricorrerà il 22 agosto: dal giorno successivo, l’umanità accumulerà un debito ecologico, consumando più di quanto la Terra sia in grado di rigenerare naturalmente in un periodo di 12 mesi e riducendo la disponibilità di risorse per le generazioni future. Dopo decenni in cui l’Earth Overshoot Day continuava a contrarsi, grazie ai lockdown è stato possibile una inversione di alcune settimane di questa tendenza. “I governi nazionali e le amministrazioni locali sono impegnate a non sprecare l’occasione offerta da questa crisi”, riferisce Stephen Freedman, Senior Product Specialist di Pictet Asset Management...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge