Secondo un nuovo rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) le industrie del tabacco, degli alimenti ultra-processati (Upf), dei combustibili fossili e dell'alcol sono "interamente o parzialmente responsabili" di quasi un quarto di tutti i decessi in Europa. Queste quattro industrie causano ogni anno 2,7 milioni di morti.
"Quattro industrie uccidono ogni giorno almeno 7.000 persone nella nostra regione. Le stesse grandi entità commerciali bloccano la regolamentazione che proteggerebbe il pubblico da prodotti e marketing dannosi e proteggerebbe la politica sanitaria dall'interferenza dell'industria", ha dichiarato in un comunicato Hans Kluge, direttore regionale dell'Oms per l'Europa.
Il rapporto descrive nei dettagli come queste industrie utilizzino tattiche di marketing per aumentare i profitti a spese della salute pubblica. "Le industrie utilizzano strategie simili per massimizzare i profitti, aumentare il potere di mercato e creare l'ambiente migliore in cui crescere ulteriormente", si legge nel rapporto.
L'Oms Europa chiede di rafforzare le normative sulle modalità di commercializzazione dei prodotti nocivi per la salute, di prevenire i conflitti di interesse e di affrontare il problema dei monopoli.
L'impatto delle industrie commerciali sulla salute
Secondo i dati del rapporto il tabacco causa 1,1 milioni di morti all'anno in Europa, mentre l'alcol ne provoca più di 420.000. I combustibili fossili causano più di mezzo milione di morti all'anno, mentre le diete ad alto contenuto di carne lavorata, sodio, bevande zuccherate e grassi causano circa 390.000 morti all'anno.Secondo l'Oms gli attori commerciali cercano di influenzare le politiche, presentandosi come "partner chiave dei governi nell'affrontare i danni alla salute associati ai loro prodotti" e cercando di sviare l'attenzione dai danni causati dai loro prodotti.
Un esempio citato nel rapporto è quello dell'azienda produttrice di tabacco Philip Morris International che ha donato ventilatori per la risposta al Covid-19. In un altro caso di studio il rapporto descrive come l'industria abbia utilizzato una campagna di pubbliche relazioni per opporsi a una tassa sulle bevande zuccherate in Estonia.
"Le tattiche dell'industria includono lo sfruttamento di persone vulnerabili attraverso strategie di marketing mirate, ingannando i consumatori e facendo false affermazioni sui benefici dei loro prodotti o sulle loro credenziali ambientali", ha aggiunto Kluge.
"I nostri sforzi attuali sono ancora insufficienti per regolare le pratiche dannose per la salute degli attori commerciali, e in particolare quelle delle industrie che danneggiano la salute - ha detto il vice primo ministro belga e ministro della Salute, Frank Vandenbroucke -. Esorto tutti i parlamentari e i responsabili politici europei appena eletti a riconoscere la portata di questo problema e l'impatto di vasta portata che le pratiche dell'industria hanno sulla salute pubblica e sui nostri processi democratici".
In risposta al rapporto Rebeca Fernández, direttore scientifico di FoodDrinkEurope,che rappresenta l'industria europea degli alimenti e delle bevande e che è stata specificamente citata nella sezione sulle bevande zuccherate, ha affermato che "collegare il consumo di alimenti processati con le industrie del tabacco e dei combustibili fossili è irresponsabile e oltraggiosamente fuorviante".
"Tutti abbiamo bisogno di cibo e tutti abbiamo bisogno di alimenti processati", ha aggiunto Fernández, affermando che il rapporto dell'Oms non ha sottolineato che "non esiste una definizione condivisa" di alimenti ultra-processati.