Di Alessandro Albano
Investing.com - La banca centrale russa ha tagliato il tasso d'interesse principale di 3 punti percentuali portandolo dal 14% all'11%, il terzo intervento al ribasso in poco più di un mese in linea con il forte apprezzamento del rublo.
Nel meeting straordinario odierno, la banca guidata dall'economista Elvira Nabiullina ha notato "un significativo rallentamento degli attuali tassi di crescita dei prezzi". "Le pressioni inflazionistiche si sono attenuate sulla scia della dinamica del cambio del rublo e del sensibile calo delle aspettative di inflazione di famiglie e imprese", si legge nel comunicato della CBR che precisa come l'inflazione di maggio (stimata al 17,5% dal 17,5% di aprile) stia diminuendo "più rapidamente rispetto alle previsioni della banca".
L'attività di prestito rimane debole, aggiunge la CBR, e questo "limita i rischi inflazionistici e rende necessario un allentamento delle condizioni monetarie". Tuttavia, le condizioni esterne per l'economia russa "sono ancora difficili, limitando notevolmente l'attività economica", ma i rischi per la stabilità finanziaria "sono leggermente diminuiti, consentendo un allentamento di alcune misure di controllo del capitale".
Guardando ai prossimi meeting, la CBR terrà conto "delle dinamiche inflazionistiche effettive e attese", nonché dei rischi posti "dalle condizioni interne ed esterne", con la prospettiva "di ulteriori riduzioni del tasso centrale nelle prossime riunioni". Secondo le previsioni della banca, l'inflazione annua scenderà al 5,0-7,0% nel 2023 e tornerà al 4% nel 2024.
Positiva la reazione dei mercati azionari (sui quali restano vietate posizioni corte e vendite da parte degli azionsti stranieri), con MOEX Russia in rialzo dell'1,8%, mentre il dollaro guadagna il 2,7% sul rublo ma resta sui minimi dal 2018.