Investing.com - Le crisi politiche in Italia sono sempre state guardate con attenzione dai mercati, con i periodi di estrema tensione dello spread che, in passato, sono andati di pari passo con l'instabilità politica.
Per questo, scrive in una nota di ricerca Andy Mulliner, Head of Global Aggregate Strategies di Janus Henderson, se l’attuale esecutivo si sfaldasse e si andasse a elezioni anticipate ci troveremmo di fronte "ad un governo molto diverso da quello attualmente guidato da Draghi, un'ampia coalizione di destra e sinistra, visto che i sondaggi attuali suggeriscono che una coalizione di destra potrebbe ottenere la maggioranza".
Un governo, quindi, fortemente euroscettico (anche se la Ital-exit non è ancora apparsa in campagna elettorale) e anti-immigrazione, e le relazioni con l'UE ne risentirebbero. Esattamente l'opposto della situazione attuale con Draghi come premier.
"Lo scenario descritto - afferma l'esperto - probabilmente solleverà le preoccupazioni degli investitori sulle prospettive a lungo termine dell'Italia, sia per quanto riguarda l'Eurozona sia per quanto riguarda la sostenibilità delle sue finanze".
Sebbene non dovrebbe trattarsi di "un pericolo acuto" come quello che abbiamo visto nella crisi del debito del 2011, secondo Mulliner si assisterà "certamente si assisterà a un premio di rischio più ampio per il debito italiano, che aggraverà ulteriormente l'inasprimento delle condizioni monetarie da parte della BCE".
"È anche importante notare che lo strumento anti-frammentazione della BCE non è stato esplicitamente creato per compensare l'allargamento fondamentale o politico degli spread e che, quindi, l’eventuale successo dell'introduzione di uno strumento credibile nella riunione della prossima settimana non sarà benefica per i BTP, nel caso in cui nei prossimi giorni si voti la fiducia al governo", viene sottolineato nel report.
In poche parole,, in assenza di un Draghi-bis fino alla scadenza originariamente prevista del maggio 2023, dovremmo aspettarci un aumento dei rendimenti dei BTP e un ampliamento degli spread. Leggi anche: Dimissioni Draghi, quali scenari e conseguenze sui mercati
Tuttavia, precisa infine Mulliner, "non ci aspettiamo una crisi del debito italiano ed è importante notare che gli investitori sono in ogni caso preparati per un cambio di governo nel 2023 e l’esposizione al debito italiano non è più quello di qualche anno fa, quindi anche in caso di continuità del governo Draghi è improbabile che gli spread si restringano in modo significativo".