Investing.com -- Amundi, il più grande asset manager europeo e tra i primi 10 al mondo, ha deciso di puntare sulla lira turca dopo gli sforzi compiuti dal Paese nella lotta all’inflazione.
Stando a quanto scrive Reuters, l'azienda parigina, che ha in gestione asset per 2.000 miliardi di dollari, non ha ancora deciso di scommettere tutto sulla lira, visto che la moneta continua la sua corsa al ribasso, ma avrebbe compiuto il primo passo in questa direzione.
Sergei Strigo, co-responsabile del reddito fisso dei mercati emergenti di Amundi, ha spiegato all’agenzia di stampa britannica che l’asset manager ha iniziato a ridurre il pessimismo sulla lira turca già qualche settimana fa. I tempi forse non sono ancora maturi per aumentare anche l’esposizione, tuttavia, secondo il manager si tratta di un processo entrato “nei radar” di Amundi.
Il cambio di passo
Dopo che la crisi valutaria ha fatto crollare il valore della lira USD/TRY di oltre l’85% negli ultimi 5 anni, il nuovo percorso intrapreso dalla Banca centrale fa ben sperare per il futuro.
Per combattere l’inflazione, lo scorso giugno il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha messo a capo della banca centrale Hafize Gaye Erkan, ex banchiere di Goldman Sachs (NYSE:GS). Da quel momento il regolatore ha inasprito la politica monetaria e, in sole 6 riunioni tra giugno e novembre, ha portato i tassi d’interesse dall’8,50% al 40%.
Adesso, secondo alcuni investitori, non solo Amundi, ma anche Goldman Sachs e JP Morgan (NYSE:JPM) starebbero cambiando idea sulla moneta e sui titoli di Stato turchi.
L’incognita è rappresentata dalle prossime elezioni locali di marzo, quando la volontà di combattere l’inflazione si dovrà confrontare con le promesse elettorali. Tuttavia, secondo Strigo, dato che al momento i fondi internazionali detengono meno dell'1% dei titoli di Stato emessi da Ankara, quella della Turchia "potrebbe rivelarsi una delle storie più interessanti del 2024".
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