Investing.com – I futures del greggio sono in calo stamane, vicini al minimo di sei settimane, tra un dollaro forte e le preoccupazioni in corso per i futuro della zona euro, timori che hanno trascinato in basso i prezzi.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a febbraio sono stati scambiati a 93,50 dollari al barile, nelle prime fasi degli scambi europei, in calo dello 0,27%.
Precedentemente i prezzi dell’oro sono scesi dello 0,85%, al minimo giornaliero di 92,78 dollari al barile. Venerdì i prezzi sono scesi al minimo di sei settimane di 92,51 dollari al barile.
Le perdite di greggio hanno seguito l'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, che ha guadagnato lo 0,2% a 80,86.
I prezzi del petrolio solitamente si indeboliscono all’apprezzarsi della valuta statunitense, che rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Il biglietto verde è stato spinto dalla notizia della morte di Kim Jong-il, nel timore di un’escalation dell’instabilità geopolitica nel nord-est Asiatico e l’incertezza sulla futura leadership dello stato.
I prezzi sono andati sotto ulteriore pressione dopo che Fitch Ratings ha annunciato il declassamento dell’outlook del rating fancese ed ha messo 6 nazioni della zona euro, tra cui Spagna e Italia, sotto osservazione.
Intanto Moody’s Investors Service ha declassato di due tacche il Belgio, ad Aa3 da Aa1, a causa dei “crescenti rischi dovuti al deterioramento delle condizioni del mercato”.
Nel corso della giornata,i erano leader dell'Unione europea a terranno dei colloqui per iniziare i lavori sul nuovo piano fiscale. Si discuterà inoltre dell’ampiezza dei prestiti individuali al Fondo Monetario Internazionale.
Gli sviluppi della zona euro hanno dominato gli scambi del mercato del petrolio nei mesi scorsi, per i timori che la crisi del debito sovrano possa portare un ulteriore rallentamento ed il conseguente calo della domanda di petrolio.
L’euro zona ha rappresentato il 16% del consumo mondiale di petrolio nel 2010, secondo i dati della British Petroleum.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures del petrolio Brent con febbraio sono stati scambiati a 103,26 dollari al barile, in calo dello 0,1%. Il differenziale tra i Brent e i contratti del greggio si attesta a 9,76 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a febbraio sono stati scambiati a 93,50 dollari al barile, nelle prime fasi degli scambi europei, in calo dello 0,27%.
Precedentemente i prezzi dell’oro sono scesi dello 0,85%, al minimo giornaliero di 92,78 dollari al barile. Venerdì i prezzi sono scesi al minimo di sei settimane di 92,51 dollari al barile.
Le perdite di greggio hanno seguito l'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, che ha guadagnato lo 0,2% a 80,86.
I prezzi del petrolio solitamente si indeboliscono all’apprezzarsi della valuta statunitense, che rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Il biglietto verde è stato spinto dalla notizia della morte di Kim Jong-il, nel timore di un’escalation dell’instabilità geopolitica nel nord-est Asiatico e l’incertezza sulla futura leadership dello stato.
I prezzi sono andati sotto ulteriore pressione dopo che Fitch Ratings ha annunciato il declassamento dell’outlook del rating fancese ed ha messo 6 nazioni della zona euro, tra cui Spagna e Italia, sotto osservazione.
Intanto Moody’s Investors Service ha declassato di due tacche il Belgio, ad Aa3 da Aa1, a causa dei “crescenti rischi dovuti al deterioramento delle condizioni del mercato”.
Nel corso della giornata,i erano leader dell'Unione europea a terranno dei colloqui per iniziare i lavori sul nuovo piano fiscale. Si discuterà inoltre dell’ampiezza dei prestiti individuali al Fondo Monetario Internazionale.
Gli sviluppi della zona euro hanno dominato gli scambi del mercato del petrolio nei mesi scorsi, per i timori che la crisi del debito sovrano possa portare un ulteriore rallentamento ed il conseguente calo della domanda di petrolio.
L’euro zona ha rappresentato il 16% del consumo mondiale di petrolio nel 2010, secondo i dati della British Petroleum.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures del petrolio Brent con febbraio sono stati scambiati a 103,26 dollari al barile, in calo dello 0,1%. Il differenziale tra i Brent e i contratti del greggio si attesta a 9,76 dollari al barile.