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Futures del rame al minimo di 2 settimane; pesa la decisione della Fed

Pubblicato 03.12.2013, 11:18
Investing.com - I futures del rame sono in calo al minimo di due settimane questo martedì, mentre continuano le speculazioni su un possibile inizio della riduzione del programma di stimolo della Federal Reserve durante uno dei prossimi vertici della banca.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures del rame con consegna a marzo sono scambiati a 3,169 dollari la libbra negli scambi europei del mattino, in calo dello 0,4%.

I prezzi Comex del rame erano precedentemente scesi al minimo della seduta di 3,164 dollari la libbra, il minimo dal 21 novembre.

Il contratto di marzo ieri è sceso dello 0,7% a 3,182 dollari la libbra.

I prezzi del rame troveranno supporto a 3,146 dollari la libbra, il minimo dal 21 novembre e resistenza a 3,215 dollari la libbra, il massimo dal 2 dicembre.

Le perdite di ieri sono seguite ai dati dell’Institute for Supply Management che hanno mostrato un aumento dell’attività manifatturiera negli Stati Uniti a novembre al ritmo più veloce dall’aprile 2011.

I dati positivi hanno rafforzato le aspettative che la Fed possa iniziare a ridurre lo stimolo monetario durante uno dei prossimi vertici.

Gli investitori attendono ora gli importanti dati economici USA nel corso della settimana per valutare ulteriormente la forza dell’economia e la necessità dello stimolo.

Gli USA giovedì pubblicheranno i dati sul prodotto interno lordo del terzo trimestre, mentre l’attesissimo report sull’occupazione non agricola di novembre è previsto per venerdì.

La Federal Reserve, che terrà il prossimo vertice il 17 e 18 dicembre, ha dichiarato che la tempistica del ridimensionamento dipende dalle condizioni del lavoro e del mercato immobiliare.

I prezzi del metallo industriale sono scesi di circa il 14% quest’anno tra i timori che la Fed possa iniziare a ridimensionare la sua politica di allentamento monetario tagliando il programma di acquisti di bond da 85 miliardi di dollari al mese.

Il programma di stimolo della banca centrale statunitense è considerato da molti investitori come un fattore determinante per la crescita del prezzo delle materie prime perché tende ad abbassare il valore del dollaro.

Sul Comex, l’oro con consegna a febbraio è in salita dello 0,05% a 1.222,50 dollari l’oncia troy, mentre l’argento con consegna a marzo è sceso dello 0,5% a 19,18 dollari l’oncia troy.

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