MILANO (Reuters) - Prada è stata ammessa al regime di Cooperative Compliance (adempimento collaborativo ex D. Lgs. 128/2015) che consiste in una nuova modalità di interlocuzione trasparente con l'Agenzia delle Entrate finalizzata ad aumentare il livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti.
Lo dice una nota del gruppo in cui si parla di "importante traguardo nel percorso di collaborazione e fiducia reciproca che Prada ha avviato da tempo con le amministrazioni finanziarie, nella crescente consapevolezza che una gestione del rischio fiscale basata sulla trasparenza comporti benefici per tutti gli stakeholder".
Prima di Prada, hanno aderito a questo regime di collaborazione preventiva con il Fisco il gruppo Ferrero e Leonardo.
Nel 2013 il gruppo Prada decise autonomamente di procedere con la "voluntary disclosure", sostanzialmente rimpatriando tutte le attività dei soci all'estero e, in particolare, delle società di controllo localizzate in Olanda e Lussemburgo. Il procedimento venne definito sul piano amministrativo con un versamento all'Agenzia delle Entrate circa 400 milioni di euro.
Il conseguente fascicolo penale per omessa dichiarazione dei redditi a carico dei co-amministratori delegati di Prada, Miuccia Prada e il marito Patrizio Bertelli, dei fratelli Marina Maria e Alberto Prada e di due professionisti di riferimento del gruppo si è chiuso con una richiesta di archiviazione.