Investing.com - I prezzi dell’argento sono scesi al minimo di sei settimane questo lunedì,mentre l’oro continua la discesa iniziata dalla settimana scorsa, innescata dalle aspettative che la Fed possa iniziare ad alzare il tasso di interesse prima del previsto.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’argento con consegna a maggio sono scesi al minimo della seduta di 20,10 dollari l’oncia troy, il minimo dal 12 febbraio.
I prezzi dell’argento sono scesi a 20,19 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea, in calo dello 0,56% o di 11,6 centesimi.
Venerdì l’argento ha chiusola seduta in calo dello 0,59%, o di 12,0 centesimi, a 20,31 dollari l’oncia troy. I futures dell’argento troveranno supporto a 20,08 dollari l’oncia troy, il minimo dal 12 febbraio e resistenza a 20,58 dollari, il massimo dal 21 marzo.
Intanto, l’oro con consegna ad giugno è sceso al minimo della seduta di 1.322,00 dollari l’oncia troy, prima di attestarsi a 1.325,20 dollari l’oncia troy, in calo dello 0,81% o di 10,80 dollari.
Venerdì i prezzi sono saliti dello 0,4% o 5,30 dollari mercoledì, per attestarsi a 1.336,00 dollari. I prezzi troveranno supporto a 1.319,10 dollari l’oncia troy, il minimo dal 24 febbraio e resistenza a 1.343,20 dollari, il massimo dal 21 marzo.
Gli operatori dei mercati hanno portato avanti le aspettative di un aumento dei tassi, dopo che la Presidente della Fed Janet Yellen ha indicato che la banca potrebbe iniziare ad alzare il tasso di interesse tra circa sei mesi, dopo la conclusione del programma di acquisti, prevista per questo autunno.
Gli operatori dei mercati prevedono un aumento dei tassi già da marzo del prossimo anno.
Sul Comex, i futures del rame con consegna a maggio scendono dello 0,2%, o di 0,5 centesimi, a 2,945 dollari la libbra,.
Stamane, la lettura preliminare dell’indice HSBC PMI sul comparto manifatturiero cinese è scesa al minimo di otto mesi di 48,1 a marzo, da una lettura di 48,5 a febbraio. Gli analisti avevano previsto un aumento dell’indice a 48,7.
I dati più deboli del previsto in Cina hanno alimentato le speranze di una ulteriore crescita da parte di Pechino.
Il metallo industriale il 19 marzo è crollato a 2,877 dollari la libbra, il minimo dal luglio 2010, nel clima generale di timore sulla seconda economia mondiale.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, con il 40% della richiesta globale lo scorso anno.