ROMA (Reuters) - Nella lunga partita delle riforme istituzionali il premier Matteo Renzi ha spostato oggi l'attenzione sul capitolo della legge elettorale, dicendosi ottimista sulla possibilità di modificare con il concorso della sua maggioranza e di Forza Italia il testo già approvato dalla Camera prima che approdi in autunno al Senato.
Mentre l'aula di Palazzo Madama, esaurito l'ostruzionismo delle opposizioni, prosegue le votazioni sulla legge che ridimensiona il Senato e i poteri delle Regioni - la conclusione di questo primo passaggio parlamentare è prevista giovedì prossimo -, Renzi dice ai giornalisti che sulle riforme intende arrivare al traguardo anche a costo di prendere il passo del maratoneta, mettendo in conto quindi tempi parlamentari più lunghi di quanto previsto all'inizio del suo mandato.
"Ci vuole la capacità di fare le riforme e io sono ottimista che troveremo un accordo sulla legge elettorale e poi dobbiamo concentrarsi sui problemi veri delle persone".
Il premier ha incontrato questa mattina il leader di Nuovo centrodestra e ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in un colloquio che, secondo fonti politiche, ha riguardato proprio la legge elettorale.
Per venire incontro ai piccoli partiti della sua maggioranza, come Ncd, Renzi ha aperto alla possibilità di rivedere al ribasso le soglie di sbarramento per l'assegnazione dei seggi alla Camera.
Secondo il disegno di legge approvato finora solo da Montecitorio, potranno avere deputati i partiti coalizzati che alle elezioni politiche ottengano almeno il 4,5% dei voti. La sbarra si alza all'8% per le liste non coalizzate.
Forza Italia invece chiede di alzare dal 37% al 40% dei voti al primo turno la soglia perché la coalizione vincente ottenga il premio di maggioranza.
Il premier ha aperto anche su questo punto ed è probabile che la questione sarà discussa al prossimo faccia a faccia con Berlusconi, che fonti politiche danno per imminente.
"Dobbiamo fare un percorso con il passo del maratoneta, non con lo sprint. Il clima è bello, cambieremo in un giorno, un mese o un anno ma ciò che c'è da fare lo faremo", ha concluso Renzi.
Il Def pubblicato a inizio aprile conteneva una previsione per l'approvazione delle riforme istituzionali, ritenute dal governo un tassello essenziale per rendere più efficiente la politica e quindi il "sistema Italia": fine del 2014 per la legge elettorale e 2015 per la modifica costituzionale del Senato.