(L'autore è un editorialista di Reuters Breakingviews. Le opinioni qui espresse sono le sue)
di Ian Campbell
LONDRA, 11 agosto (Reuters Breakingviews) - La geopolitica ha riportato volatilità sui mercati globali. Un turbolento Medio Oriente si sta aggiungendo in questi giorni ai timori degli investitori, ma sono gli effetti della crisi ucraina la principale minaccia per l'economia. Una fragile ripresa nell'eurozona pare messa a rischio da sanzioni e controsanzioni in Russia. La fuga dei mercati globali verso investimenti sicuri è destinata a durare.
Una guerra commerciale tra Russia e Occidente è di fatto in atto, dopo che Mosca ha risposto alle ultime sanzioni dell'Unione europea con barriere all'import agricolo. Scambi commerciali ridotti con la grande economia russa da 2.000 miliardi di dollari - metà della dimensione dell'economia tedesca e terzo partner commerciale della Ue - e la stessa debolezza della crescita in Russia sono minacce concrete con effetti cumulativi. Il governo polacco, per esempio, ha appena tagliato di 0,6 punti percentuali le sue stime sulla crescita per il 2014 a causa della crisi.
La fragile economia dell'eurozona sta diventando ancora più incerta. Gli ordini dell'industria tedesca sono calati a giugno del 3,2% e del 10,4% per gli ordini dall'area euro, il maggior calo mensile da dicembre del 2008. La crescita nella maggiore economia dell'area dell'euro sembra ristagnare nel secondo trimestre. Con i timori legati alla Russia che intaccano le esportazioni e la fiducia delle imprese, le prospettive di crescita della Germania per la parte finale dell'anno sono a rischio. La produzione industriale in Francia è calata nei primi due trimestri dell'anno. In Italia il Pil è sceso per 11 degli ultimi 12 trimestri.
Il pericolo per la zona euro è che la ripresa appena nata si esaurisca, esacerbando le pressioni deflazionistiche. La crescita globale sta diventando sempre più dipendente dalla ripresa negli Stati Uniti. Ma con la fine in ottobre della politica monetaria accomodante della Federal Reserve, la ripresa in America mostra il suo lato indigesto per i mercati globali.
Gli investitori stanno fuggendo verso porti sicuri spingendo in basso i rendimenti del decennale del Tesoro Usa al 2,43% e quelli del Bund tedesco all'1,07%. E questi tassi potrebbero ancora calare se accelera il flusso di capitali in arrivo dalle azioni, dai mercati emergenti e dai titoli periferici della zona euro.
I mercati globali sono intrappolati tra una probabile delusione per la crescita in Europa e una più restrittiva politica monetaria negli Stati Uniti. La debolezza dei mercati di metà anno è probabilmente più di una pausa stagionale.
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