ROMA (Reuters) - L'inflazione italiana nel mese di luglio si conferma al livello più basso dall'agosto 2009, mentre in dieci tra le maggiori città italiane lo spettro della deflazione è già una realtà.
Secondo i dati definitivi di Istat, l'indice Nic dei prezzi al consumo è sceso dello 0,1% su mese ed è salito dello 0,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'inflazione acquisita per il 2014 è stabile a 0,3%.
Ma è la prima volta dal gennaio 2011 - inizio dell'ultima serie storica - che sei capoluoghi di regione registrano flessioni tendenziali: Torino (-0,4%), Bari e Firenze (-0,3%), Roma e Trieste (-0,2%), Potenza (-0,1%).
A Genova e Milano i prezzi risultano fermi rispetto a luglio 2013.
Guardando ai comuni con più di 150.000 abitanti che non sono capoluoghi di regione, risultano in deflazione Livorno (-0,7%), Verona (-0,5%), Reggio Emilia e Ravenna (-0,1%).
"ECONOMIA A RISCHIO INFARTO"
"Siamo in pieno allarme deflazione, e l'economia italiana sta rischiando un vero e proprio infarto", commenta in una nota il presidente del Codacons Carlo Rienzi, secondo il quale la deflazione in dieci grandi città "è lo specchio dello stato disastroso in cui versano le famiglie".
Coldiretti segnala che nel settore alimentare il prezzo della frutta fresca è sceso del 10,1% e quello della verdura dell'8,8%. Due famiglie su tre, segnala l'organizzazione degli imprenditori agricoli, hanno tagliato "la qualità o la quantità di almeno uno dei generi alimentari acquistati".
Secondo Istat i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona - il cosiddetto carrello della spesa - diminuiscono dello 0,7% su base mensile e dello 0,6% su base annua, facendo registrare il calo tendenziale maggiore dall'agosto 1997.
L'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, scende allo 0,6% dallo 0,7% di giugno. Al netto dei soli beni energetici l'inflazione si porta a 0,3% da 0,5%.
I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza calano dello 0,3% su base mensile e crescono dello 0,2% su base annua.
Anche a livello di eurozona l'inflazione di luglio ha subito una frenata, stando alla stima preliminare di Eurostat, facendo registrare un +0,4% tendenziale contro le attese di una conferma dello 0,5% del mese precedente.
Tornando alla situazione italiana, Unicredit vede i prezzi al consumo in ripresa a settembre, dopo una variazione nulla ad agosto.
A fine mese il dato Istat sulle vendite al dettaglio relative a giugno dirà se il bonus fiscale sui redditi sotto i 25.000 euro, voluto dal governo Renzi e introdotto nella busta paga di maggio, abbia sortito un qualche effetto.