Investing.com - Il dollaro è in salita contro il paniere delle altre principali valute questo giovedì, dopo le forti perdite registrate ieri dovute ai dati economici statunitensi deludenti, mentre i mercati attendono i nuovi report economici dagli Stati Uniti che saranno pubblicati nel corso della giornata.
Il biglietto verde si è indebolito ieri dopo la serie di dati USA deludenti che hanno ridotto ulteriormente le aspettative di un aumento anticipato dei tassi da parte della Federal Reserve.
I dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono scese dello 0,3% lo scorso mese, rispetto al previsto calo dello 0,1%, mentre le vendite al dettaglio core, che escludono le vendite di automobili sono scese dello 0,2% a settembre, contro le aspettative di un aumento dello 0,3%.
In un secondo report si legge che l’indice dei prezzi alla produzione è sceso dello 0,1% il mese scorso, deludendo le aspettative di un aumento dello 0,1%, mentre la Federal Reserve di New York ha riportato che l’indice manifatturiero è sceso al minimo di sei mesi di 6,2 ad ottobre da una lettura di 27,5 nel mese precedente.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,24% a 85,08.
La coppia EUR/USD si stacca dal massimo delle ultime tre settimane e si attesta in calo dello 0,23% a 1,2806.
L’euro ha trovato supporto dopo i dati rivisti che hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo è rimasto stabile allo 0,3% a settembre, in linea con le aspettative.
L’IPC core, che esclude i costi di alimenti, energia, alcol e tabacco, è salito dello 0,8% il mese scorso dalla stima iniziale dello 0,7%.
Ma la moneta unica resta debole a causa dei dati di martedì che hanno mostrato che la produzione industriale nella zona euro si è ridotta più del previsto ad agosto, mentre un secondo report ha rivelato che in Germania il sentimento economico è sceso al minimo dal dicembre 2012 ad ottobre.
La sterlina scende vicino al minimo degli ultimi 11 mesi, con il cambio GBP/USD giù dello 0,13% a 1,5997.
Lo yen è pressoché invariato, con la coppia USD/JPY a 105,88, mentre il franco svizzero scende, con il cambio USD/CHF su dello 0,20% a 0,9422.
I dollari legati alle materie prime sono in calo, con il cambio AUD/USD che crolla dell’1,08% a 0,8735 e la coppia NZD/USD giù dello 0,69% a 0,7930, mentre il cambio USD/CAD sale dello 0,45% a 1,1301.
Ieri, il Melbourne Institute ha dichiarato che le previsioni di inflazione per i prossimi 12 mesi in Australia sono scese al 3,4% il mese scorso, dal 3,5% di agosto.
In Nuova Zelanda, un report ha mostrato che l’indice manifatturiero delle imprese neozelandesi è salito al massimo di 13 mesi di 58,1 a settembre da 57,0 di agosto, dato rivisto al rialzo da una stima preliminare pari a 56,5.
Nel corso della giornata, gli USA rilasceranno il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione nonché i dati sulla produzione industriale e sull’attività manifatturiera nella regione di Philadelphia.