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Dollaro in salita nonostante i dati deboli USA

Pubblicato 18.02.2015, 14:52
© Reuters.  Il dollaro sale contro i rivali malgrado i dati deludenti rilasciati negli USA
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Investing.com - Resta positivo l’andamento del dollaro contro le altre principali valute questo mercoledì, nonostante il rilascio di dati USA deboli sui prezzi alla produzione e sull’edilizia abitativa, mentre l’attenzione dei mercati si sposta verso i verbali dell’ultimo vertice tenuto dalla Federal Reserve.

Il report del Dipartimento per il Commercio USA mostra che l’indice dei prezzi alla produzione USA è sceso dello 0,8% lo scorso mese, contro le previsioni di un calo dello 0,4% e dopo il calo dello 0,3% a dicembre.

L’indice dei prezzi alla produzione core è sceso dello 0,1% lo scorso mese, contro le aspettative di un aumento dello 0,1% e dopo l’aumento dello 0,3% a dicembre.

Altri dati del Dipartimento per il Commercio USA hanno mostrato che le concessioni edilizie rilasciate lo scorso mese sono scese dello 0,7%, a 1,053 milioni di unità. Gli analisti avevano previsto un aumento dello 0,08% , a 1,069 milioni a gennaio.

Il report ha mostrato che le nuove costruzioni USA sono scese del 2,0% lo scorso mese a un destagionalizzato di 1,065 milioni di unità dal totale di 1,087 milioni di unità di dicembre, contro le aspettative di un calo dell’1,7% a 1,070 milioni di unità.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,21% a 94,43.

L’euro è in calo contro il dollaro, con la coppia EUR/USD giù dello 0,27% a 1,1380.

Gli operatori dei mercati sono ottimisti circa il raggiungimento di un nuovo accordo sul piano di salvataggio internazionale della Grecia, nonostante l’impasse creatosi tra Atene e i funzionari dell’Unione Europea dopo l’interruzione delle trattative di lunedì.

L’attuale piano di salvataggio della Grecia da 240 miliardi di euro scadrà a fine mese ed il nuovo governo greco non intende prolungarlo. Atene lunedì ha rifiutato la proposta di un’estensione di sei mesi del piano di salvataggio, definendolo “inaccettabile”.

La Grecia ha tempo fino a venerdì per richiedere il prolungamento altrimenti il piano di salvataggio scadrà il 28 febbraio e il paese resterà senza soldi, situazione che potrebbe comportare la possibile uscita del paese dalla zona euro. La sterlina è in salita al massimo di oltre un mese contro il dollaro, con il cambio GBP/USD su dello 0,50% a 1,5429.

Nel report dell’Ufficio Nazionale di Statistica britannico si legge che il tasso di disoccupazione è sceso al minimo di sei anni del 5,7% nel trimestre terminato a dicembre dal 5,8% del trimestre precedente, superando le aspettative di una lettura pari al 5,8%.

Il report ha mostrato inoltre che il numero delle richieste di sussidio di disoccupazione è sceso di 38.600 unità il mese scorso, contro le aspettative di una riduzione di 25.000 unità.

Intanto, i verbali del vertice di politica monetaria di febbraio della Banca d’Inghilterra hanno mostrato che i membri hanno votato all’unanimità per mantenere l’attuale programma di acquisti di stimolo. I membri hanno votato all’unanimità per mantenere i tassi di interesse invariati al minimo storico dello 0,5%.

Intanto, il cambio USD/JPY è stabile a 119,19, mentre la coppia USD/CHF è in salita dello 0,41% a 1,9407.

Lo yen non mostrato reazioni alla decisione di questa mattina della BoJ di mantenere la politica monetaria invariata, come previsto.

Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in calo, con la coppia AUD/USD giù dello 0,27% a 0,7798 ed il cambio NZD/USD che scende dello 0,35% a 0,7516. Il cambio USD/CAD è in salita dello 0,36% a 1,2435.

In Canada i dati ufficiali hanno mostrato che le vendite all’ingrosso sono salite del 2,5% a dicembre, contro le aspettati vedi un aumento dello 0,4%, dopo un calo dello 0,3% nel mese precedente.

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