FRANCOFORTE (Reuters) - La Banca centrale europea ha prolungato fino a dicembre 2017 il programma di quantitative easing, che proseguirà da aprile al ritmo di 60 miliardi mensili contro gli 80 miliardi che manterrà sino al prossimo marzo.
Il consiglio presieduto da Mario Draghi ha deciso poi di mantenere la facoltà di andare oltre dicembre se necessario. E si riserva, se nel frattempo l'outlook dovesse diventare meno favorevole o le condizioni finanziarie diventassero incompatibili con ulteriori progressi verso il target d'inflazione, anche la possibilità di riaumentare importo o durata del programma.
Gli acquisti netti, evidenzia la Bce, saranno accompaganati dal reinvestimento in titoli delle risorse incassate per i titoli acquistati in precedenza e arrivati a scadenza.
Non solo. Da inizio 2017 la Bce acquisterà titoli di Stato in una gamma di scadenze più ampia dell'attuale e anche con un rendimento al di sotto del tasso dei depositi presso la banca centrale, oggi pari a -0,40%. La durata residua minima del titolo richiesta scende a un anno dai precedenti due.
Alla base delle decisioni di Francoforte un quadro macro caratterizzato da un ciclo economico in modesto ma solido recupero e dalla scaristà di pressioni inflazionistiche.
Lo staff della Bce vede ora l'inflazione 2017 della zona euro a 1,3%, nel 2018 a 1,5%, nel 2019 a 1,7%, sempre al di sotto del target vicino al 2%. Per il Pil l'1,7% visto per il 2017 si riduce a 1,6% per 2018 e 2019.
I mercati, dopo un iniziale balzo dei rendimenti dei titoli di Stato e dell'euro, alle 14,50 registrano un'ampia volatilità. L'euro/dollaro è sceso sotto 1,07 dopo essere salito oltre quota 1,08, mentre il rendimento del Btp decennale è tornato sopra il livello del 2% scavalcato poco dopo le 13,45 e ridisceso poco dopo. Borsa sempre in deciso rialzo trainata dai bancari.
Come atteso, Francoforte ha confermato il costo del denaro a zero, il minimo di tutti i tempi in vigore ormai da marzo; invariati anche i tassi sui depositi marginali, a -0,40% -- livello raggiunto anche in questo caso in marzo con una limatura di un decimo -- e quello sui prestiti marginali a 0,25%. I tassi, ha detto la Bce nel suo comunicato, rimarranno a questi livelli o anche più bassi per un lungo periodo.