Investing.com - Il dollaro resta debole contro le altre principali valute questo martedì, i timori geopolitici continuano a pesare sul sentimento, facendo passare in secondo piano le speranze di un prossimo aumento dei tassi da parte della Federal Reserve.
Lo yen e il franco svizzero, tradizionali valute rifugio, sono in salita, con la coppia USD/JPY giù dello 0,24% a 112,41 e il cambio USD/CHF in calo dello 0,22% a 0,9775.
Gli investitori restano cauti dopo la notizia della scorsa settimana secondo cui la Corea del Nord si starebbe preparando a testare un missile a lungo raggio.
Si teme che Pyongyang possa fare una qualche provocazione quest’oggi, in occasione dell’anniversario della fondazione del partito al governo.
Intanto, persistono le tensioni diplomatiche tra Stati Uniti e Turchia in seguito alla sospensione dei servizi per il visto nei due paesi, mentre l’Iran ha promesso una risposta “violenta” se Washington dovesse considerare la Guardia Rivoluzionaria un gruppo terrorista.
In Spagna, il Partido Popular, il partito al governo, ieri ha avvertito il leader catalano Carles Puigdemont che potrebbe finire in prigione se dovesse proseguire con il piano della dichiarazione di indipendenza quest’oggi.
Tuttavia, il cambio EUR/USD sale dello 0,33% a 1,1779, il massimo dal 4 ottobre.
La coppia GBP/USD sale dello 0,32% a 1,3184, dopo i dati che hanno mostrato che l’attività manifatturiera britannica è aumentata più del previsto ad agosto.
Tra le altre notizie, il Primo Ministro britannico Theresa May ieri ha riferito al Parlamento che ci sarà un periodo di transizione di due anni in seguito all’uscita del paese dall’Unione Europea.
May ha aggiunto che sono in corso dei preparativi nel caso che il Regno Unito e l’UE non riescano a raggiungere un accordo sulle future relazioni commerciali.
Il dollaro australiano è in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,36% a 0,7779, mentre il cambio NZD/USD è stabile a 0,7067.
Intanto, la coppia USD/CAD scende dello 0,25% a 1,2517.
Il biglietto verde si è rafforzato sulla scia dei dati positivi di venerdì sui compensi che hanno alimentato le aspettative di un aumento dei tassi di interesse della Fed a dicembre.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,29% a 93,27 alle 05:20 ET (09:20 GMT), staccandosi dal massimo di 10 settimane di venerdì di 94,10.