Investing.com - Il dollaro resta debole contro le altre principali valute questo venerdì, i timori per le nuove tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord continuano a pesare sul sentimento dei mercati.
Il dollaro si è rafforzato quando mercoledì la Fed ha indicato che è probabile un ulteriore aumento dei tassi di interesse quest’anno, annunciando che inizierà a ridurre il bilancio da 4,5 mila miliardi di dollari ad ottobre.
Ma sul sentimento pesa la notizia di questa mattina secondo cui il leader nordcoreano Kim Jong Un ha dichiarato che Pyongyang considererà “le più dure contromisure della storia” contro gli Stati Uniti in risposta alla minaccia del Presidente Donald Trump di distruggere il paese.
Subito dopo, il Ministro degli Esteri della Corea del Nord Ri Yong Ho ha affermato che il paese potrebbe effettuare un test sulla bomba a idrogeno nell’Oceano Pacifico di un livello senza precedenti.
Nel suo primo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite martedì, Trump ha dichiarato che “gli Stati Uniti hanno molta forza e pazienza, ma se saranno costretti a difendere se stessi e gli alleati non resterà altra possibilità che quella di distruggere la Corea del Nord”.
Lo yen e il franco svizzero, tradizionali valute rifugio, sono in salita, con la coppia USD/JPY in calo dello 0,41% a 112,01, staccandosi dal massimo di due mesi della seduta precedente di 112,72, mentre il cambio USD/CHF scende dello 0,21% a 0,9687.
Intanto, la coppia EUR/USD sale dello 0,20% a 1,1965, mentre il cambio GBP/USD va giù dello 0,10% a 1,3569, staccandosi dal massimo di 15 mesi di 1,3620 di lunedì.
L’euro è stato incoraggiato dai dati di questa mattina del gruppo di ricerche di mercato Markit da cui è emerso che l’attività del settore manifatturiero e di quello dei servizi nella zona euro è aumentata più del previsto questo mese.
I trader attendono il discorso del Primo Ministro britannico Theresa May, in programma nel corso della giornata.
Secondo le notizie di inizio settimana, il Regno Unito sarebbe disposto a pagare 20 miliardi di euro per un periodo di transizione di due anni dopo la Brexit.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,47% a 0,7968 ed il cambio NZD/USD che sale dello 0,22% a 0,7323.
Intanto, la coppia USD/CAD scende dello 0,44% a 1,2273.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,22% a 91,77 alle 08:10 ET (12:10 GMT), staccandosi dal massimo di una settimana di ieri di 92,42.