Investing.com - Il dollaro continua a scendere contro le altre principali valute questo martedì, dopo la pubblicazione dei dati deludenti sugli ordinativi di beni durevoli USA, mentre gli investitori restano cauti in vista della dichiarazione di politica monetaria della Federal Reserve attesa per domani.
Il cambio USD/JPY scende dello 0,22% a 110,95.
Il Dipartimenti per il Commercio USA ha dichiarato che il totale degli ordinativi di beni durevoli è salito dello 0,8% il mese scorso, contro le aspettative di un aumento dell’1,8%. Il dato di febbraio è stato rivisto al ribasso ad un crollo del 3,1% rispetto al 3,0% precedentemente riportato.
Gli ordinativi di beni durevoli core, che escludono la categoria volatile del trasporto, sono scesi dello 0,2% il mese scorso, rispetto alle previsioni di un aumento dello 0,5%. La lettura di febbraio ha mostrato un calo dell’1,3%.
Il sentimento sul biglietto verde resta vulnerabile mentre i traders attendono il vertice di politica monetaria della Fed, che si concluderà domani, per avere maggiori indicazioni sull’andamento e la tempistica dei futuri aumenti dei tassi.
La Banca del Giappone concluderà i due giorni di vertice sulla politica monetaria giovedì e negli ultimi giorni sono aumentate le aspettative di ulteriori allentamenti.
Lo yen è crollato del 2,1% contro il dollaro venerdì quando Bloomberg ha riportato che la BoJ potrebbe aumentare la politica dei tassi di interesse negativi adottata a gennaio a conclusione della revisione dei tassi.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,36% a 1,1309.
Il dollaro scende contro la sterlina ed il franco svizzero, con la coppia GBP/USD su dello 0,77% al massimo di quasi tre mesi di 1,4593, ed il cambio USD/CHF giù dello 0,30% a 0,9722.
La sterlina si è rafforzata mentre si riducono i timori per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, la cosiddetta Brexit.
Il dollaro australiano e quello neozelandese restano in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,40% a 0,7746 ed il cambio NZD/USD in salita dello 0,51% a 0,6891.
Il cambio USD/CAD scende dello 0,34% a 1,2632, oscillando vicino al minimo di nove mesi di 1,2589 segnato la scorsa settimana.
Le valute legate all’oro nero sono state incoraggiate quando questa mattina il prezzo del greggio ha segnato una ripresa, grazie al dollaro debole, ma i guadagni resteranno limitati dal momento che Arabia Saudita, Iran e Kuwait hanno annunciato un aumento della produzione, scatenando i timori per l’eccesso delle scorte globali.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,46% a 94,31, il minimo dal 21 aprile.