Investing.com - Il dollaro è in calo contro le altre principali valute questo mercoledì, i timori per il crollo del greggio supportano la domanda dello yen e del franco svizzero, tradizionali valute rifugio, mentre gli investitori attendono i dati USA previsti nel corso della giornata.
Il cambio USD/JPY crolla dell’1,01% al minimo di un anno di 116,48.
Stamane il prezzo del greggio è crollato al minimo dal 2003, attestandosi al di sotto dei 28 dollari al barile, dopo il report dell’Agenzia Internazionale per l’Energia in cui si legge che il mercato del greggio risulterà in esubero almeno fino alla fine del 2016.
Il crollo del prezzo del greggio, che si è ridotto di oltre il 70% dal massimo del 2014, ha pesato sulla propensione al rischio, facendo crollare i titoli azionari globali dall’inizio dell’anno.
Inoltre, i timori per le prospettive economiche globali sono aumentati dopo i dati di ieri che hanno mostrato che l’economia cinese è cresciuta del 6,9% nel 2015, il tasso di crescita più lento da 25 anni.
Il crollo del prezzo del greggio continua a pesare sul dollaro canadese, legato alla materia prima. Il cambio USD/CAD è in salita dello 0,45% ad un nuovo massimo di 13 anni di 1,4646.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in calo, con la coppia AUD/USD giù dello 0,74% a 0,6857 ed il cambio NZD/USD che scende dello 0,72% a 0,6368.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,23% a 1,0933.
Intanto, il dollaro scende contro la sterlina e il franco svizzero, con la coppia GBP/USD su dello 0,11% al minimo di quasi sette anni di 1,4175 ed il cambio USD/CHF giù dello 0,12% a 1,0021.
Questa mattina, l’Ufficio Nazionale di Statistica britannico ha dichiarato che il tasso di disoccupazione è sceso al 5,1% nel trimestre terminato a novembre, il minimo dal trimestre conclusosi nel gennaio del 2006. Gli economisti avevano previsto che il tasso di disoccupazione restasse invariato al 5,2%.
Il numero degli occupati è salito di 267.000 unità, il terzo aumento maggiore mai registrato.
La media dei compensi settimanali esclusi i bonus è salita dell’1,9% contro le aspettative di un aumento dell’1,8%. Si tratta del tasso di crescita più lento dal febbraio dello scorso anno.
Compresi i bonus, gli stipendi sono aumentati del 2,0% nel trimestre terminato a novembre, al di sotto del previsto aumento del 2,1% ed in calo dal 2,4% registrato nel trimestre precedente.
La sterlina ieri si è indebolita quando il Governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney ha reso noto che i policymaker aspettano di vedere una crescita più veloce ed un’inflazione più solida prima di alzare i tassi di interesse.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,16% a 99,00.