Investing.com - Il dollaro scende contro le altre principali valute questo giovedì, mentre l’attenzione degli investitori è rivolta ai dati di oggi sulle richieste di sussidio di disoccupazione USA ed all’attesissimo report sull’occupazione non agricola di domani.
Il cambio USD/JPY è pressoché invariato a 112,41.
Il biglietto verde si è indebolito quando martedì la Yellen ha affermato che le minacce globali per l’economia statunitense, come il calo del prezzo del greggio e l’incertezza per la Cina, giustificano un approccio cauto per quanto riguarda l’inasprimento della politica monetaria.
I suoi commenti, resi all’Economic Club di New York, risultano in contrapposizione con le recenti dichiarazioni di alcuni funzionari della Fed, che hanno lasciato intendere la possibilità di un aumento dei tassi di interesse già il mese prossimo.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,27% a 1,1369.
I dati di questa mattina hanno mostrato che i prezzi al consumo sono scesi dello 0,1% a marzo, come previsto, dopo il calo dello 0,2% a febbraio.
Il dollaro è stabile contro la sterlina, con la coppia GBP/USD a 1,4376, ed in calo contro il franco svizzero, con il cambio USD/CHF giù dello 0,22% a 0,9628.
L’Ufficio Nazionale di Statistica britannico questa mattina ha dichiarato che il prodotto interno lordo ha visto una crescita dello 0,6% nel trimestre terminato a dicembre, in salita rispetto alla stima dello 0,5% del mese scorso. Gli economisti avevano previsto una lettura invariata.
Su base annua, l’economia britannica è cresciuta del 2,1%, più dell’1,9% inizialmente previsto. Anche in questo caso, gli economisti si aspettavano una lettura invariata.
In un secondo report si legge che il deficit del conto corrente britannico è salito a 32,7 miliardi di sterline nel quarto trimestre, l’equivalente del 7% del prodotto interno lordo. Gli economisti avevano previsto un deficit di 21,1 miliardi di sterline.
I dati deboli sul conto corrente hanno scatenato i timori che il referendum del 23 giugno - con cui il paese sceglierà se restare o meno nell’Unione Europea - possa pesare sugli investimenti, facendo aumentare il deficit.
Il dollaro australiano è in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,09% a 0,7677, restando vicino al massimo di otto mesi di ieri di 0,7706. Il cambio NZD/USD è pressoché invariato a 0,6923, dopo aver segnato il massimo di nove mesi di 0,6963 ieri.
Il cambio USD/CAD scende dello 0,08% a 1,2953.
Le valute legate alle materie prime restano sotto pressione per via del calo del prezzo del greggio seguito alla notizia che le scorte statunitensi hanno segnato il massimo storico la scorsa settimana, scatenando i timori per l’eccesso di scorte.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,15% a 94,65, vicino al minimo di cinque mesi di 94,56 registrato nella seduta precedente.