Investing.com - Il dollaro scende contro le altre principali valute questo martedì, i dati deludenti rilasciati ieri negli USA continuano a pesare, mentre si attende nel corso della giornata il rilascio dei dati USA sull’inflazione.
Il cambio EUR/USD è in salita dello 0,18% a 1,1018, staccandosi dal minimo di oltre due mesi di 1,0961 toccato ieri.
Il biglietto verde è andato sotto pressione dopo i dati di ieri che hanno mostrato un aumento della produzione industriale USA dello 0,1% lo scorso mese, contro le aspettative di un aumento dello 0,2%.
Inoltre, la Federal Reserve di New York ha dichiarato che l’attività manifatturiera nello stato di New York è scesa a -6,80 da -1,99 del mese precedente. Gli analisti avevano previsto un aumento dell’indice a 1,00.
Il dollaro ha risentito inoltre delle dichiarazioni del Vice Presidente della Fed Stanley Fischer, il quale ha affermato che la stabilità finanziaria può essere minacciata da interessi bassi, ma che “non è così facile” che la Fed alzi i tassi.
Il cambio GBP/USD è in salita dello 0,46% a 1,2239, dopo che l’Ufficio Nazionale di Statistica britannico ha dichiarato che l’indice dei prezzi al consumo (IPC) è salito ad un tasso destagionalizzato dell’ 1,0% il mese scorso, superando le aspettative di un aumento dello 0,9% e contro l’aumento dello 0,6% registrato ad agosto. Si è trattato del livello più alto dal novembre 2014.
L’indice dei prezzi al consumo è salito al tasso destagionalizzato dello 0,2% a settembre, contro le attese di un aumento dello 0,1% e dopo l’aumento dello 0,3% segnato il mese precedente.
L’indice IPC core, che esclude i costi di alimenti, energia, alcol e tabacco, ha visto un incremento ad un tasso destagionalizzato dell’1,5% il mese scorso, superando le aspettative di un aumento dell’1,4% e contro l’aumento dell’1,3% segnato ad agosto.
Il cambio USD/JPY è in salita dello 0,14% a 104,04, mentre il cambio USD/CHF è in calo dello 0,13% a 0,9880.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con il cambio AUD/USD su dello 0,66% a 0,7680, mentre il cambio NZD/USD sale dello 0,83% a 0,7194.
Stamane l’Ufficio Nazionale di Statistica neozelandeseha dichiarato che i prezzi al consumo sono saliti dello 0,2% nel terzo trimestre, superando le aspettative di una lettura invariata e dopo l’aumento dello 0,4% nel trimestre terminato a giugno.
L’Aussie è stato supportato dopo che il Governatore della Reserve Bank of Australia, Philip Lowe, si è ditto soddisfatto degli attuali tassi dei cambi.
Nel suo primo discorso da Governatore della RBA, Philip Lowe ha dichiarato inoltre che gli attuali livelli di inflazione sono già stati raggiunti in passato, facendo scendere così le aspettative verso ulteriori tagli dei tassi.
Il cambio USD/CAD è in calo dello 0,43% a 1,3070.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,14% a 97,72, staccandosi dal massimo di sette mesi di 98,15 segnato ieri.