Investing.com - Il dollaro scende contro il paniere delle altre principali valute questo giovedì, con l’euro che guadagna terreno dopo essersi staccato dal massimo di tre anni della seduta precedente.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,15% a 90,51 alle 03:24 ET (08:24 GMT), allontanandosi dal massimo della notte di 90,77.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,2% a 1,2209. L’euro si è staccato dal massimo di tre anni di 1,2323 ieri dopo i commenti dei funzionari della Banca Centrale Europea che hanno dato voce alle preoccupazioni circa il recente rafforzamento della valuta.
L’euro si era rafforzato sulla scia dei verbali della scorsa settimana del vertice di dicembre della BCE che hanno alimentato le aspettative che i policymaker si stiano preparando a ridimensionare il loro programma di acquisti di bond.
Il dollaro è andato sotto pressione nelle previsioni che la ripresa economica globale possa lasciare indietro la crescita statunitense e spingere le altre principali banche centrali, a partire dalla BCE, a cominciare a ridimensionare la politica monetaria allentata ad un ritmo più veloce del previsto.
Il dollaro scende contro lo yen, con la coppia USD/JPY giù dello 0,12% a 111,18 dopo aver chiuso la seduta precedente con un aumento dello 0,81% quando si è staccata dal minimo di quattro mesi di 110,18.
La sterlina è pressoché invariata, con il cambio GBP/USD a 1,3838, dopo aver raggiunto il massimo di 1,3941 stanotte, il massimo da quando il Regno Unito ha votato per uscire dall’Unione Europea nel giugno 2016.
La valuta britannica si è indebolita con gli investitori che hanno bloccato i profitti in attesa di nuovi sviluppi sulla Brexit.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita contro il cugino statunitense, con la coppia AUD/USD su dello 0,2% a 0,7983 ed il cambio NZD/USD che sale dello 0,43% a 0,7299.
L’aussie e il “kiwi”, legati alle materie prime, sono stati incoraggiati dai dati di questa notte secondo cui l’economia cinese è cresciuta più velocemente del previsto nel quarto trimestre rispetto all’anno scorso, grazie alla forte crescita delle esportazioni ed alla ripresa del settore industriale.