Investing.com - Il dollaro scende contro le altre principali valute questo martedì, gli investitori restano in attesa del vertice Fed, dei dati sull’occupazione USA e degli sviluppi sulle imminenti elezioni presidenziali statunitensi.
Il cambio EUR/USD è in salita dello 0,44% a 1,1027, il massimo dal 20 ottobre.
Il dollaro resta supportato nelle aspettative di un aumento dei tassi della Federal Reserve prima della fine dell’anno, nonostante la riapertura delle indagini da parte dell’FBI sull’utilizzo dei server di Hillary Clinton durante il suo mandato di Segretario di Stato.
La notizia ha alimentato l’incertezza per l’esito delle elezioni dell’8 novembre, nei timori di un risultato a sorpresa con la vittoria del repubblicano Donald Trump.
Il cambio GBP/USD è stabile a 1,2241.
La sterlina è salita dopo che il Governatore della BoE Mark Carney ha dichiarato che prolungherà il suo mandato di un anno, fino alla conclusione del negoziati sulla Brexit nel 2019.
Il cambio USD/JPY è stabile a 104,79, mentre la coppia USD/CHF è in calo dello 0,79% a 0,9812.
Stamane la BoJ non ha annunciato nuove misure di stimolo in conclusione all’ultimo vertice di politica monetaria, nonostante le previsioni sull’inflazione.
Anche la Reserve Bank of Australia ha mantenuto invariati i tassi di interesse all’1,5% ed ha dichiarato di prevedere un aumento della crescita nel prossimo anno.
Il cambio AUD/USD ha è in salita dello 0,96% a 0,7685, mentre la coppia NZD/USD è in salita dello 0,45% a 0,7183.
Il cambio USD/CAD è in calo dello 0,34% a 1,3363, staccandosi dal massimo di sette mesi di 1,3432.
Statistics Canada ha dichiarato un aumento del PIL dello 0,2% ad agosto, in linea con le aspettative e dopo una crescita rivista dello 0,4% nel mese precedente.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,35% a quota 97,98.
In Cina i dati rilasciati oggi hanno mostrato che il settore manifatturiero è cresciuto ad un ritmo maggiore del previsto ad ottobre alimentando le speranze di una stabilizzazione dell’economia.
L’indice ufficiale cinese PMI manifatturiero lo scorso mese ha segnato una lettura di 51,2 da 50,4 di settembre. L’indice PMI Caixin sul manifatturiero cinese è salito a 51,2 lo scorso mese, segnando l’aumento più veloce dal marzo 2011.