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Dollaro in salita dopo i dati statunitensi positivi

Pubblicato 29.09.2016, 14:43
Il dollaro sale contro i rivali, supporto dai dati USA
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Investing.com - Il dollaro sale contro le altre principali valute questo giovedì, dopo i dati rivisti sul PIL USA del secondo trimestre e quelli sulle richieste di sussidio di disoccupazione.

I dati statunitensi hanno mostrato che il prodotto interno lordo è cresciuto al tasso dell’1,4% nel secondo trimestre, contro la lettura precedente di un aumento dell’1,1%. Gli analisti avevano previsto una crescita rivista dell’1,3%.

Nel report del Dipartimento per il Lavoro USA si legge che il numero delle nuove richieste di disoccupazione nella settimana terminata il 24 settembre è sceso di 3.000 unità ad un dato destagionalizzato di 254.000 unità dal totale della settimana precedente di 251.000 unità. Gli analisti avevano previsto un aumento di 9.000 unità a 260.000 la scorsa settimana.

I dati giungono dopo le dichiarazioni di ieri della Presidente Yellen, la quale ha affermato davanti al Congresso che la banca centrale non ha uno "schema fisso" per intervenire sulla propria politica monetaria.

Tuttavia, ha aggiunto che la creazione di posti di lavoro continua a questo ritmo causerebbe un surriscaldamento economico e, in tal caso, la Fed potrebbe trovarsi costretta ad alzare i tassi prima del previsto.

Il cambio EUR/USD è stabile a 1,1209.

Il sentimento sull’euro è piuttosto fragile dopo i dati rilasciati stamane che hanno mostrato un aumento del numero dei disoccupati in Germania di 1.000 unità il questo mese, contro le aspettative di una calo di 5.000 unità.

Il numero degli occupati è sceso di 6.000 unità ad agosto, dato rivisto dalla precedente stima di un calo di 7.000 unità.

Il cambio USD/JPY è in salita dello 0,99% a 101,68, il massimo dal 21 settembre.

La domanda dello yen valuta rifugio è scesa dopo che l’the Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio ha dichiarato di aver raggiunto un accordo per ridurre la produzione ad un range tra 32,5-33,0 milioni di barili al giorno, un riduzione tra lo 0,7 ed il 2,2% rispetto alle attuali stime OPEC di 33,24 milioni di barili al giorno. Si è trattato del primo accordo dal 2008.

Tuttavia, i mercati restano scettici sull’accordo e sulla sua effettiva implementazione. Secondo alcuni analisti l’accordo ha tralasciato dettagli importanti sulla produzione di ogni singolo paese.

Sulla valuta nipponica pesano anche le parole del Governatore della BoJ Haruhiko Kuroda said il quale ha dichiarato che la banca centrale rimane pronta ad usare ogni strumento a disposizione per raggiungere il target di inflazione del 2%, comprese nuove misure di stimolo monetario.

Il cambio GBP/USD è in calo dello 0,10% a 1,3005, mentre la coppia USD/CHF è stabile a 0,9702.

I mercati non hanno tenuto in considerazione i dati della Banca d’Inghilterra di questa mattina che hanno mostrato che il netto dei prestiti ai privati britannico è aumentato di 4,5 miliardi di sterline ad agosto, al di sotto dei 4,0 miliardi previsti ed in salita dai 3,8 miliardi di sterline del mese precedente.

Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in calo, con la coppia AUD/USD giù dello 0,43% a 0,7659, ed il cambio NZD/USD in calo dello 0,27% a 0,7263.

Intanto, la coppia USD/CAD sale dello 0,09% a 1,3091, staccandosi dal minimo di 4 giorni di 1,3049 toccato ieri.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in salita dello 0,23% a 95,55, e si riavvicina al massimo di una settimana di 95,66.

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