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Dollaro in salita ma il trend punta ancora in basso

Pubblicato 18.12.2020, 09:04
Aggiornato 18.12.2020, 09:29
© Reuters.

Di Peter Nurse 

Investing.com - Il dollaro sale questo venerdì, in ripresa dopo le recenti forti vendite, ma la valuta rifugio resta poco scelta con l’aumento della propensione al rischio.

Alle 3:55 ET (07:55 GMT), l’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,1% a 89,820, poco più del minimo di due anni e mezzo segnato ieri. L’indice è crollato dell’1,2% sulla settimana finora e si avvia a registrare la peggiore settimana in un mese, con un tonfo del 6,5% sull’anno in corso.

Il cambio USD/JPY sale dello 0,2% a 103,35, dopo essere sceso a 102,88 ieri, con la Banca del Giappone che ha mantenuto invariati i tassi di interesse di riferimento e gli acquisti di asset ed ha prorogato per sei mesi i suoi programmi speciali di supporto per le compagnie colpite dalla pandemia.

Il cambio EUR/USD scende dello 0,1% a 1,2253, con minime prese di profitto, dopo aver raggiunto 1,2272 questa mattina, un livello che non si vedeva dal marzo 2018. La coppia AUD/USD scende dello 0,2% a 0,7608, avviandosi a segnare il settimo rialzo settimanale consecutivo.

I negoziatori al Congresso USA non hanno ancora raggiunto un accordo su un nuovo piano di aiuti per il coronavirus, ma aumentano le pressioni in quanto l’intero governo potrebbe essere congelato a meno che non venga approvato un nuovo piano di spesa, che comprende proprio gli aiuti per la pandemia, entro la fine della giornata odierna.

All’inizio della settimana, la Federal Reserve ha promesso di mantenere attivi i suoi finanziamenti fino a quando la ripresa economica nel paese non sarà sicura.

Le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione settimanali sono salite a 885.000 ieri, rispecchiando il peso della pandemia di Covid-19 sull’economia. Ciò suggerisce che la banca centrale dovrà mantenere le sue politiche estremamente accomodanti ancora per un po’.

Intanto, la coppia GBP/USD scende dello 0,5% a 1,3515, staccandosi dal massimo di 31 mesi della notte, con Regno Unito ed Unione Europea pessimisti circa le probabilità di un accordo.

Le vendite al dettaglio britanniche sono crollate del 3,8% sul mese di novembre, il calo maggiore dal primo lockdown di aprile.

La Banca di Russia probabilmente terrà i tassi di interesse al 4,25% per il terzo vertice di politica monetaria consecutivo nel corso della giornata, con l’inflazione che continua a superare l’obiettivo.

L’inflazione annua raggiungerà il 4,5% entro fine anno e difficilmente supererà il 5% al picco di febbraio, secondo la Governatrice Elvira Nabiullina, restando al di sopra dell’obiettivo del 4%.

La coppia USD/RUB va su dello 0,7% a 73,356, con un’impennata di oltre il 18% sull’anno.

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