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Dollaro in salita, pesano ancora i timori per la Brexit

Pubblicato 05.07.2016, 14:16
© Reuters.  Il dollaro sale contro il rivali, bassa la propensione al rischio
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Investing.com - Il dollaro è in salita contro le altre principali valute questo martedì, continuano timori sugli effetti della Brexit dopo che la Banca d’Inghilterra ha dichiarato che ci sono nuovi rischi all’orizzonte.

Il cambio GBP/USD è crollato dell’1,16%, al minimo di 31 anni di 1,3134, vicino al minimo di 31 anni toccato precedentemente di 1,3115.

Quest’oggi la Banca d’Inghilterra ha dichiarato che esistono rischi “notevoli” per la stabilità finanziaria dopo la Brexit e l’intervento a favore del sistema bancario. Il Governatore BoE Mark Carney ha dichiarato che la manovra rappresenta un “importante cambiamento” che aiuterà l’economia a far fronte alle conseguenze della Brexit.

Nel suo report biennale sulla stabilità finanziaria, la BoE ha dichiarato che il rischio avvertito durante i sondaggi e le votazioni ha iniziato a materializzarsi, con la sterlina crollata al minimo di 31 anni ed i titoli finanziari che hanno perso il 20% del loro valore.

Nel report del gruppo di ricerche di mercato Markit e del Chartered Institute of Purchasing & Supply si legge che l’indice dei direttori acquisti per il settore terziario britannico è sceso ad un dato destagionalizzato di 53,5 lo scorso mese dalla lettura di maggio di 53,2. Gli analisti avevano previsto un aumento a 52,5 per giugno.

Nonostante il fatto che sia stata comunque registrata una crescita nel settore, il dato dimostra la crescita più lenta del settore dall’aprile 2013.

Markit ha dichiarato che l’89% dei sondaggi PMI è stato inviato prima del voto sulla Brexit.

Il cambio EUR/USD è stabile a 1,1147.

Stamane Markit ha dichiarato che l’indice PMI Tedesco sui servizi è salito a 53,7 a giugno da 53,2 a maggio, contro le aspettative di una lettura invariata.

Per quanto riguarda l’intera zona euro, l’indice Markit PMI sui servizi è salito a 52,8 lo scorso mese da 52,4 a maggio, contro le aspettative di una lettura invariata.

Il cambio USD/JPY scende dello 0,77% a 101,78, mentre il cambio USD/CHF è in salita dello 0,16% a 0,9730.

Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in calo, con la coppia AUD/USD giù dello 0,72% a 0,7485 ed il cambio NZD/USD in calo dello 0,61% a 0,7183.

Con una decisione ampiamente prevista, la RBA ha mantenuto i tassi all’1,75% ma ha dichiarato di essere pronta ad agire qualora fosse necessario, alimentando così le aspettative verso un imminente taglio dei tassi.

Sempre oggi l’ufficio nazionale di statistica australiano ha dichiarato che le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,2% a maggio, contro le aspettative di un aumento dello 0,3%.

Un secondo report ha mostrato che il deficit commerciale australiano è salito a 2,218 miliardi di dollari australiani a maggio da 1,785 miliardi ad aprile. Gli analisti avevano previsto una lettura a 1,500 miliardi di dollari australiani a maggio.

In Nuova Zelanda, i dati hanno mostrato che l’indice NZIER sulla fiducia delle imprese è salito a 19 nel secondo trimestre da una lettura di 2 nel primo trimestre.

Intanto, il cambio USD/CAD sale dello 0,69% a 1,2934.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in salita dello 0,13% a 95,73.

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