Investing.com - Il dollaro è stabile contro le principali controparti questo venerdì; gli investitori attendono il rilascio del dati manifatturieri statunitensi nel corso della giornata, nel clima generale di incertezza causato dalla Brexit.
Il cambio GBP/USD è sceso dello 0,11% a 1,3295, staccandosi dal minimo di 31 anni di 1,3122 toccato lunedì, un livello che non si registrava dal 1985. Il selloff registrato venerdì e lunedì dalla sterlina è il maggiore a cui abbiamo assistito di recente.
La sterlina cerca ancora di riprendersi dopo la decisione shock della Gran Bretagna di uscire dall’Unione Europea.
Il Governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, ha dichiarato ieri che potrebbe essere necessaria una manovra di stimolo nel corso dell’estate, alimentando i timori verso un possibile taglio dei tassi.
Gli investitori hanno trascurato il report del gruppo di ricerche di mercato Markit che ha mostrato un aumento dell’indice PMI del settore manifatturiero britannico a 52,1 lo scorso mese, da una lettura di 50,1 a maggio. Si tratta del massimo dal gennaio 2016.
Gli analisti avevano previsto una contrazione a 49,9 a maggio.
Intanto, sale la richiesta di investimenti rifugio dopo i dati deludenti sul comparto manifatturiero cinese che hanno alimentato i timori sulla seconda economia globale.
Il cambio USD/JPY è sceso dello 0,60% a 102,60, mentre il cambio USD/CHF è stabile a 0,9760. Stamane i dati hanno mostrato che l’indice PMI Caixin sul manifatturiero cinese è sceso a 48,6 a giugno da 49,2 nel mese precedente, contro le aspettative di un calo a 49,1.
Allo stesso tempo, l’indice ufficiale cinese PMI manifatturiero lo scorso mese ha segnato una lettura di 50,0 da 50,1 a maggio, in linea con le aspettative.
Il cambio EUR/USD è stabile a 1,1105, mentre la coppia EUR/GBP è salita dello 0,22% a 0,8353.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,36% a 0,7478 ed il cambio NZD/USD su dello 0,43% a 0,7165.
Il cambio USD/CAD sale dello 0,23% a 1,2952.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 95,93.