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Dollaro stabile dopo i dati sulle vendite al dettaglio

Pubblicato 17.11.2022, 09:38
© Reuters
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Di Peter Nurse

Investing.com - Il dollaro statunitense si è stabilizzato negli scambi della mattinata europea, dopo i primi guadagni dovuti ai forti dati sul commercio al dettaglio negli Stati Uniti e ai commenti da falco dei funzionari della Federal Reserve, che hanno messo in dubbio la possibilità che la banca centrale americana sospenda i rialzi dei tassi di interesse nel prossimo futuro.

Alle 09:55 CET, l’{{942611|indice del dollaro, che segue l'andamento del biglietto verde rispetto a un paniere di sei altre valute, è sceso a 106,030, ancora al di sopra del minimo di tre mesi di 105,30 toccato all’inizio della settimana.

I dati statunitensi, pubblicati mercoledì, hanno mostrato che le vendite al dettaglio di ottobre sono aumentate dell’1,3%, più del previsto, suggerendo che l’economia statunitense sta reggendo nonostante l’impennata dell’inflazione, intaccando le speranze di una pausa negli aumenti dei tassi.

Inoltre, la Presidente della Federal Reserve di San Francisco, Mary Daly, ha dichiarato che la pausa del ciclo di rialzi è fuori discussione e che il tasso della banca centrale statunitense potrebbe finire nell’intervallo 4,75%-5,25%, rispetto all’attuale intervallo 3,75%-4%.

La presidente della Fed di Kansas City, Esther George, ha dichiarato al Wall Street Journal che i policymaker devono stare “attenti a non fermarsi troppo presto” sugli aumenti dei tassi.

Il dollaro aveva subito forti vendite all’inizio della settimana dopo che i prezzi alla produzione avevano mostrato segni di raffreddamento, suggerendo che l’aggressiva corsa al rialzo dei tassi della Federal Reserve potesse essere vicina alla fine.

Il cambio GBP/USD è salito dello 0,3% a 1,1940, in vista della dichiarazione d’autunno in cui il ministro delle finanze britannico Jeremy Hunt dovrà descrivere nei dettagli gli aumenti delle tasse e i tagli alla spesa pubblica per colmare un sostanziale “buco nero” fiscale.

Il cambio EUR/USD è sceso a 1,0390, in vista dell’IPC della zona euro di ottobre, che dovrebbe mostrare un’inflazione del 10,7% su base annua.

La coppia AUD/USD, sensibile al rischio, è scesa dello 0,1% a 0,6737, mentre il cambio USD/JPY è sceso dello 0,3% a 139,16 dopo che l’ex vicegovernatore della Banca del Giappone Hiroshi Nakaso ha dichiarato giovedì che la banca dovrebbe prendere in considerazione la normalizzazione della sua politica monetaria ultra-allentata.

Il cambio USD/CNY è salito dello 0,5% a 7,1251, dopo il venir meno delle speranze che il Paese possa allentare le severe restrizioni sul COVID-19, dato che questa settimana il numero di casi giornalieri è cresciuto al ritmo più veloce degli ultimi sette mesi.

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