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Dollaro stabile dopo i dati USA sulle spese pro-capite

Pubblicato 02.02.2015, 14:38
Il dollaro resta stabile contro i rivali, atteso il report dell’ISM
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Investing.com - Il dollaro è stabile contro le altre principali valute questo lunedì, dopo i dati che hanno mostrato che le spese procapite USA sono scese per la prima volta dopo 20 mesi a dicembre, mentre gli investitori attendono il report sull’attività manifatturiera USA.

In un report il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che le spese pro-capite sono scese dello 0,3% a dicembre, contro le aspettative di un calo dello 0,2%. Le spese pro-capite sono salite dello 0,5% a novembre, dati rivisti al ribasso dalla precedente lettura dello 0,6%.

Il report ha mostrato che le i redditi personali sono aumentati dello 0,3% a dicembre, contro le previsioni di un aumento dello 0,2% e dopo l’aumento dello 0,3% a novembre.

Il sentimento sul biglietto verde resta vulnerabile dopo il report di venerdì del Dipartimento per il Commercio USA in cui si legge che l’economia è cresciuta del 2,6% nell’ultimo trimestre del 2014, al di sotto del previsto aumento del 3,0% e in calo dal 5,0% del trimestre terminato a settembre.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 95,03.

Il cambio EUR/USD è salito dello 0,26% a 1,1315.

La moneta unica resta supportata, nelle speranze che la Grecia riesca a raggiungere un compromesso con i creditori internazionali sui termini del salvataggio.

I dati Markit rilasciati oggi hanno mostrato che l’indice PMI per il settore manifatturiero della zona euro è salito a 51,0 questo mese, dal 50,6 di dicembre. L’attività in Francia, Italia e Grecia è diminuita, mentre in Germania è scesa rispetto al mese precedente, sottolineando i timori per la ripresa piuttosto debole.

La sterlina è in calo, con la coppia GBP/USD giù dello 0,29% a 1,5022, sebbene Markit abbia dichiarato che l’indice PMI per il settore manifatturiero britannico è salito a 53,0 il mese scorso da una lettura di 52,5 a dicembre. Gli analisti avevano previsto un aumento a 52,6 a gennaio.

Il cambio USD/CHF subisce un’impennata dell’1,22% a 0,9313, mentre la coppia EUR/CHF sale dell’1,35% a 1,0530 dopo la notizia che la SNB starebbe mirando ad un target non ufficiale di cambio tra l’1,05 e l’1,10 franchi l’euro. La banca centrale si è rifiutata di commentare la notizia.

I dati rilasciati oggi dalla SNB hanno mostrato che i depositi a vista sono schizzati a 383,32 miliardi di franchi la scorsa settimana, dopo un aumento dell’8% della settimana precedente a 365,48 miliardi di franchi. I dati hanno indicato che la banca ha acquistato 365,48 miliardi di franchi. I dati hanno indicato che la banca ha acquistato valuta estera sul mercato.

Il cambio USD/JPY è salito dello 0,11% a 117,62.

Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,32% a 0,77791 ed il cambio NZD/USD che sale dello 0,19% a 0,7268.

Il dollaro canadese si stacca dal minimo di sei anni della scorsa settimana, con la coppia USD/CAD giù dello 0,40% a 1,2681.

Nel corso della giornata, l’Institute of Supply Management rilascerà i dati sull’attività del settore manifatturiero.

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