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Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro rimane stabile negli scambi europei di questo lunedì mattina, poco lontano dal massimo di 20 anni, con i trader che vi cercano rifugio nei timori di un rallentamento della crescita globale e dell’aumento delle tensioni geopolitiche.
Alle 09:15 CEST, l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, resta pressoché invariato a 104,597.
Gli investitori scelgono il biglietto verde, tradizionale valuta rifugio, nelle preoccupazioni per la capacità della Federal Reserve di domare l’inflazione senza causare una recessione, per il rallentamento della crescita a causa della guerra in Ucraina, nonché per l’impatto economico dei lockdown in Cina contro il COVID-19.
Goldman Sachs ha tagliato le stime sulla crescita statunitense per quest’anno.
Ora si aspetta che l’economia cresca del 2,4% quest’anno e dell’1,6% nel 2023, in calo dal 2,6% e 2,2% precedenti.
Contribuiscono al clima di apprensione i dati cinesi deludenti. Ad aprile le vendite al dettaglio sono crollate dell’11,1% sull’anno, quasi il doppio del previsto, mentre la produzione industriale è scesa del 2,9%, anziché salire come previsto, a dimostrazione dei danni che i lockdown per il COVID stanno infliggendo alla seconda economia mondiale.
Il persistere delle tensioni geopolitiche per la guerra in Ucraina alimentano la domanda del dollaro, in seguito alla decisione del fine settimana di Finlandia e Svezia di chiedere di entrare nella NATO.
Mosca sta mettendo in guardia dalle potenziali conseguenze di una mossa simile, soprattutto nel caso della Finlandia.
Il cambio EUR/USD scende dello 0,1% a 1,0406, poco sopra il livello di 1,0354 di giovedì, il minimo da inizio 2017, mentre la coppia USD/JPY è in calo dello 0,2% a 128,94, in ripresa dal minimo della settimana scorsa di 131,35.
Il cambio GBP/USD scende dello 0,1% a 1,2243, dopo essere sceso al minimo di 1,2156 la scorsa settimana, a causa del dato più debole del previsto sul PIL del primo trimestre.
Il Regno Unito mercoledì pubblicherà il dato sull’inflazione da cui dovrebbe emergere che i prezzi al consumo sono balzati al 9,1% su base annua ad aprile, l’aumento maggiore dal 1980 ed il più rapido dal 1982.
Il cambio USD/CNY sale dello 0,1% a 6,7975 e la coppia AUD/USD va giù dello 0,7% a 0,6892.
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