Investing.com - Il dollaro sale contro le altre principali valute questo martedì, dopo i dati che hanno mostrato un indebolimento della crescita economica del quarto trimestre in Cina, come previsto, ed in seguito alla decisione del Fondo Monetario Internazionale di tagliare le previsioni sulla crescita globale.
Il cambio USD/JPY sale dello 0,54% a 117,97, staccandosi dal minimo di 117,22 segnato durante la notte e dal minimo di quattro mesi e mezzo di 116,50 registrato venerdì.
I dati ufficiali hanno mostrato che il tasso annuo di crescita dell’economia cinese è sceso al 6,8% a dicembre, dal 6,9% del trimestre precedente, in linea con le previsioni.
Su base annua, il tasso di crescita è risultato pari al 6,9%, vicino all’obiettivo di crescita del 7% fissato dal governo, ma il tasso più lento degli ultimi 25 anni.
Anche i report sulla produzione industriale, le vendite al dettaglio e gli investimenti fixed asset per il mese di dicembre hanno rivelato dei cali.
In generale, dai dati emerge che la seconda economia mondiale continua a perdere lo slancio, dopo il crollo della valuta all’inizio dell’anno che ha scatenato i timori per un indebolimento economico globale causato dalla Cina.
I report hanno seguito la notizia che il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato al 3,4% le previsioni di crescita globali per quest’anno ed al 3,6% quelle per il 2017.
Il cambio EUR/USD scende dello 0,17% a 1,0875.
Sempre questa mattina, l’Istituto di Ricerca Economica ZEW ha dichiarato che l’indice sul sentimento economico tedesco è sceso di 5,9 punti a 10,2 questo mese dalla lettura di dicembre di 16,1. Gli analisti avevano previsto un calo di 7,9 punti a 8,2 a gennaio.
Un secondo report ha confermato che il tasso annuo di inflazione nella zona euro è risultato pari allo 0,2% a dicembre, come previsto. Su base mensile non si registrano variazioni.
Intanto, il dollaro scende contro la sterlina, con la coppia GBP/USD su dello 0,49% a 1,4314, staccandosi dal minimo di cinque anni di 1,4247 di venerdì, ed è in salita contro il franco svizzero, con il cambio USD/CHF su dello 0,19% a 1,0074.
La sterlina si è rafforzata quando l’Ufficio Nazionale di Statistica britannico ha dichiarato che l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,1% a dicembre rispetto al mese precedente, come previsto.
Il tasso annuo di inflazione è salito dello 0,2%, più dello 0,1% previsto ed il massimo dal gennaio del 2015.
Intanto, il crollo del prezzo del greggio continua a pesare sul dollaro canadese, legato alla materia prima. Il cambio USD/CAD scende dello 0,70% a 1,4459, ma resta vicino al massimo di 13 anni di 1,4653 segnato durante la notte.
Il dollaro australiano ha subito un’impennata dopo i dati cinesi, con la coppia AUD/USD che schizza dell’1,03% a 0,6837, mentre il cambio NZD/USD sale dello 0,68% a 0,6497.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,08% a 99,25.